Intestazioni:
Comune di Cannara, Cannara (Perugia) sec. XIII -
Altre denominazioni:
Comune di Cannara
Le vicissitudini del castello di Cannara sono legate, a partire dal secolo XIII, a quelle della città dominante Perugia.
Nel 1291 Cannara fu sottomessa a Perugia (O. Turrioni, Cannara tra Medioevo ed età moderna, Deputazione di storia patria per l'Umbria - Perugia, Pro Loco - Cannara, 2001, pp. 15-20; L. Bonazzi, Storia di Perugia dalle origini al 1860, a cura di G. Innamorati, con una nota di L. Salvatorelli, vol. I Dalle origini al 1494, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1959, p. 248); circa 20 anni dopo, nell'ambito di una contesa tra Cannara e Assisi sul castello di Torre Ranche, si ebbe un intervento armato delle milizie perugine a difesa degli interessi della comunità di Cannara (Turrioni, pp. 21-26) la quale figurava, nel 1351, tra quelle che offrirono il palio a Perugia, in occasione della festa di Sant'Ercolano (Turrioni, pp. 27-29; Bonazzi, Storia di Perugia... cit., p. 344).
Per un breve periodo, dal 1370 al 1376, Cannara fu sottratta a Perugia essendo occupata da Giorgello Borgognone, mercenario delle truppe pontificie (Turrioni, pp. 30-34).
Sul finire del XIV secolo e precisamente nel 1387 Cannara subì una pesante devastazione da parte dei Bretoni (Turrioni, pp. 52-59; Bonazzi, Storia di Perugia... cit., p. 398) ma l'anno succesivo i Perugini se ne rimpossessarono (Turrioni, pp. 59-63).
Nel 1403 Cannara incorre nella scomunica comminata da papa Bonifacio IX, così come Perugia e altri luoghi del perugino (Turrioni, p. 70); tuttavia, l'anno dopo, in seguito al trattato di pace "i Perugini, tra l'altro, raccomandano al pontefice le Terre di Cannara e di Collemancio, affinché non siano oppresse dagli emissari di Roma" (Turrioni, p. 71) e nel 1405 Ceccolino, fratello di Biordo della potente famiglia perugina dei Michelotti, diventa signore di entrambe queste terre, con il consenso del Comune di Perugia e del rappresentante del papa; Ceccolino si impegna ad governare Cannara e Collemancio per conto della Chiesa.
L'atto di sottomissione di Perugia e delle città sottomesse a Ladislao d'Angiò, nel 1408, confermava che i vicari e i podestà dei castelli del territorio di Perugia e delle Terre soggette dovessero essere cittadini di Perugia o del suo territorio, ma non comportò cambiamenti per gli abitanti di Cannara che, in virtù dell'antico atto di sottomissione, continuavano ad essere trattati alla stregua dei Perugini (Turrioni, pp. 72-76).
In seguito alla morte del capitano di ventura Braccio Fortebraccio da Montone, nel 1424, Malatesta Baglioni riuscì con successo nell'opera di convincimento dei reggitori della città di Perugia a sottomettersi alla dominazione pontificia (Turrioni, pp. 79-81). Papa Martino V ricompensò Malatesta assegnandogli il governo dei territori di Spello e di Cannara che formarono il primo nucleo del cosiddetto "stato baglionesco" (Turrioni, pp. 81-85; Bonazzi, Storia di Perugia... cit., pp. 515-516), e nel 1435 lo stesso pontefice confermò i suddetti possedimenti (Turrioni, pp. 82-83) che, dopo la morte di Malatesta avvenuta nel 1437 (Turrioni, p. 86), passarono al figlio Braccio (Turrioni, p. 87) e, alla morte di lui, nel 1479, senza eredi (Turrioni, p. 88), l'eredità politica fu trasmessa ai fratelli minori Guido e Rodolfo (Turrioni, p. 88). Gi ultimi decenni del XV secolo videro un accrescimento dell'egemonia dei Baglioni su Perugia, in particolare dopo la cacciata degli Oddi (Turrioni, pp. 88-89), essendosi instaurato un clima di convivenza pacifica con i poteri del Comune e con il legato pontificio (Turrioni, p. 135).
Il dominio dei Baglioni, nei primi decenni del Cinquecento, non conobbe interruzioni ma, dopo la morte di Malatesta, nel 1531 (Turrioni, p. 156), i membri del ramo legittimo dei Baglioni furono esiliati da Clemente VII (Turrioni, p. 157), e le bande dei soldati papali dilagarono nelle terre già dei Baglioni tra cui Cannara (Turrioni, p. 161; L. Bonazzi, Storia di Perugia dalle origini al 1860, a cura di G. Innamorati, con una nota di L. Salvatorelli, vol. II Dal 1495 al 1860, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1960, pp. 108-109). Nonostante nel 1538 Rodolfo fosse reintegrato nel possesso delle sue terre (Turrioni, p. 162), Paolo III Farnese (1534-1549) perseguì una politica del tutto antibaglionesca (Turrioni, anche a p. 201) e, nel periodo compreso tra il 1538 e la cosiddetta "guerra del sale", le truppe pontificie di Pier Luigi Farnese occuparono Cannara, provocando gravi danni (Turrioni, pp. 165-175).
Risalgono a questi anni gli statuti di Cannara, compilati tra il 1534 e il 1536 (Turrioni, pp. 201-205) e approvati il 18 febbraio 1536 da Paolo III (Turrioni, pp. 202-203). La redazione attuale è copia di un originale più antico, non pervenuto, risalente almeno "dal hora del tempo di Baglioni" ovvero agli inizi del secolo XV. Con lo statuto cinquecentesco le pene relative ai malefici, contenute nel libro III, "rimangono quelle che la comunità di Cannara era solita applicare, in modo autonomo, già prima del governo della famiglia Baglioni", mentre un importante elemento di novità rispetto al passato consiste nel fatto che il giudizio delle cause civili di prima istanza è ora concesso al podestà di Cannara (Turrioni, p. 203. Si fa presente che il primo registro della serie Cause civili, non a caso, inizia nel 1536).
Dopo la morte di Rodolfo Baglioni, nel 1554, Giulio III conferma i possedimenti di costui ai suoi discendenti, contro le pretese di Adriano e di Astorre Baglioni; Cannara è annoverata tra le comunità del cosiddetto "Status antiquus" (P. Tedeschi, Spello e i Baglioni, in Comune di Spello, Soprintendenza archivistica per l'Umbria, In armario communis. Aspetti della storia di Spello attraverso le carte dei suoi archivi, Comune di Spello 1995, p. 40; Turrioni, p. 205. Circa l'inventario dell'eredità di Rodolfo si veda: G. Degli Azzi, Due ricchi inventari di eredità dei Baglioni e degli Orsini, in "Bollettino della Regia Deputazione di storia patria dell'Umbria", XX (1914), pp. 505-524: a p. 508).
Sul finire del XVI secolo, esaurita la lunga fase della dominazione baglionesca, a Cannara non si registrarono mutamenti istituzionali per circa due secoli fino a quando, con l'instaurazione della prima Repubblica Romana (1798), la comunità fu compresa nel Circondario di Foligno con Spello capoluogo di Cantone del Dipartimento del Clitunno (Si veda: Soprintendenza archivistica per l'Umbria, Comune di Spello, L'archivio storico comunale preunitario di Spello e i fondi aggregati, 1235-1860. Inventari a cura di M.G. Civitareale, S. Felicetti, P. Franceschini, C. Fratta, coordinamento scientifico di S. Maroni, Perugia 2003, p. 27). In tale contesto, dopo l'ultima seduta consiliare del 3 febbraio 1798 non furono annotati i verbali delle sedute e si legge la "Nota dell'Illustrissimi Signori Deputati nominati, ed eletti dal Popolo per il Governo Provisorio della Terra di Cannara, e suoi Luoghi annessi Limigiano, e Castelbuono" che riporta i seguenti nominativi: Luigi Majolica, Luigi Brunamonti, Pietro Giacomo Tani, Ettore Feltri e Sebastiano Turrini.
Il governo pontificio fu ripristinato nella seduta del 14 agosto 1799 con cui furono designati i deputati provvisori, mentre in seno all'assemblea del 1° settembre dello stesso anno, in esecuzione di ordini del generale delle truppe austro-aretine del 24 agosto, fu eletta una Magistratura provvisoria nelle persone di Alessio Majolica primo priore ossia capoconsole, Ettore Feltri gonfaloniere assistente ossia sindaco; Marco Poni secondo priore; terzo priore Giuseppe Nicolai.
Una nuova sospensione del potere pontificio si ebbe nel periodo della reggenza imperiale francese, dal 1809 al 1814, essendo maire Vincenzo Majolica, il quale fu deposto ai sensi della lettera del delegato apostolico del 12 maggio 1814 che ordinava l'installazione della "Amministrazione provisoria Pontificia" costituita da Nicola Majolica presidente, Angelo Majolica vicepresidente, due consiglieri e un segretario (dal verbale della seduta del 15 maggio 1814).
Ai sensi del nuovo Riparto territoriale fissato tramite apposito motu proprio del 1816, Cannara fu designata comunità di residenza del governatore nel Governo distrettuale di Foligno, con Castelbuono comunità appodiata (Moto proprio della Santità di Nostro Signore papa Pio VII in data de' 6. Luglio 1816 sulla organizzazione dell'amministrazione pubblica..., Roma, presso Vincenzo Poggioli stampatore della Reverenda Camera Apostolica, 1816: Tabella del Riparto territoriale delle Delegazioni dello Stato ecclesiastico prescritta all'art. 3 del Titolo I, p. 23).
L'invasione dell'Umbria da parte delle truppe piemontesi nel settembre 1860 pose fine per sempre all'amministrazione pontificia su Cannara e su tutte le altre comunità umbre, essendo subentrata quella del Regno sabaudo che apportò un assetto istituzionale del tutto nuovo.
L'ultima seduta consiliare preunitaria di Cannara si tenne il 12 settembre 1860 (Consigli e riformanze, b. 15, fasc. 35).
Prima di concludere i lineamenti storico-istituzionali del comune preunitario di Cannara è necessario un breve accenno allo statuto della comunità elaborato, come già anticipato, tra il 1536 e il 1538.
Nello statuto sono raccolte le norme che regolano i compiti e il funzionamento degli organi di governo, le altre cariche pubbliche e il personale proposto all'esecuzione di ordini emanati dalle autorità locali, l'amministrazione della giustizia, la regolamentazione delle attività commerciali, l'igiene pubblica, le coltivazioni, l'approvvigionamento alimentare e qualsiasi altra norma di vita quotidiana. Le materie sono trattate in cinque libri: [de regimine], cause civili, cause criminali, "exstraordinaria", danno dato. Fanno da appendice ai suddetti libri le "Additiones in forma reformationum breviter reducte", tra le quali sono da ricordare quelle sui pedaggi esatti dal comune di Cannara.
Lo statuto rimase in vigore fino al 1816, anno in cui, il 6 luglio, fu emanato da Pio VII un motu proprio con il quale, tra l'altro, furono soppresse tutte le leggi municipali e gli statuti delle singole comunità dello Stato pontificio.
Lo statuto comunale di Cannara è stato recentemente edito e a tale pubblicazione si rimanda per la lettura integrale del testo, preceduto da un'interessantissima, ampia e articolata introduzione e corredato da un utilissimo Indice dei nomi di persona, di luogo e dei soggetti (M.G. Nico Ottaviani, Statuto di Cannara (secolo XVI), 1, Perugia - Deputazione di storia patria per l'Umbria, Cannara - Pro Loco, 2001). Dello statuto è stata curata anche una traduzione in lingua italiana, allo scopo di consentire la piena fruibilità del testo originale, ovviamente in latino, ad un pubblico ampio (A. Turrioni, Statuto di Cannara (secolo XVI). Traduzione, 2 Perugia - Deputazione di storia patria per l'Umbria, Cannara - Pro Loco, 2001).
Redazione e revisione:
Angeletti Vittorio, 02/01/2014, Riordinamento e inventariazione
Cause economiche
Comune preunitario di Cannara
» Atti del podestà del periodo della seconda Restaurazione pontificia
» Cause economiche
Rubricella delle cause economiche
Comune preunitario di Cannara
» Atti del podestà del periodo della seconda Restaurazione pontificia
» Rubricella delle cause economiche
Cause civili
Comune preunitario di Cannara
» Atti del podestà, vicegovernatore, maire della comunità di Cannara
» Cause civili
Cause criminali
Comune preunitario di Cannara
» Atti del podestà, vicegovernatore, maire della comunità di Cannara
» Cause criminali
Danno dato
Comune preunitario di Cannara
» Atti del podestà, vicegovernatore, maire della comunità di Cannara
» Danno dato
Atti e cause civili, criminali e di danno dato
Comune preunitario di Cannara
» Atti del podestà, vicegovernatore, maire della comunità di Cannara
» Atti e cause civili, criminali e di danno dato
Cause economiche
Comune preunitario di Cannara
» Atti del priore del periodo della seconda Restaurazione pontificia
» Cause economiche
Rubricella delle cause economiche
Comune preunitario di Cannara
» Atti del priore del periodo della seconda Restaurazione pontificia
» Rubricella delle cause economiche