Comune di Bardolino, Bardolino (Verona), sec. IX -
Ente
Estremi cronologici: ante sec. IX -
Intestazioni:
Comune di Bardolino, Bardolino (Verona), sec. IX -
Altre denominazioni:
Comune di Bardolino
Già dalla metà del IX secolo le fonti attestano il riconoscimento di "fines Gardenses", che comprendevano le località di Bardolino, Bussolengo, Peschiera, Affi, Caprino, Calmasino. Questi territori erano sottoposti all'autorità del conte di Verona che, nell'esercizio del suo potere si avvaleva di figure pubbliche. E' stata avanzata l'ipotesi che la configurazione pubblica del territorio riflettesse un distretto già esistende in età longobarda. Anche in epoca carolingia il termine "fines" poteva indicare un territorio con una propria organizzazione pubblica, afferente o meno ad un centro cittadino. A partire da documenti redatti in Verona nell'anno 911 e nel 915 il territorio gardense viene definito come "iudiciaria", termine che rinvia a un distretto pubblico con proprie strutture amministrative, e comprende le località di Torri, Malcesine, Caprino e "Palavi", Pastrengo, Cisano e Malcesine. Non è possibile parlare di un distretto autonomo dal potere centrale, bensì di un distretto rurale minore all'interno del più ampio comitato veronese.
Il controllo del conte veronese sul distretto gardense si attenuò durante il regno di Berengario I: in quest'epoca si accentuano le spinte autonomistiche dei territori rurali. Nel corso del secolo X, con la diffusione del processo di incastellamento si affermano signorie locali anche rurali. Il centro politico della zona è certamente Garda, che dava il nome all'intero distretto e sede di pubblici ufficiali, e le cui vicende si intrecciano con quelle del Regno e dell'Impero, fino al 1193, quando la rocca di Garda, il comitato e i villaggi infeudati vennero ceduti da Enrico IV al Comune di Verona. Con l'acquisto il comune venne ad estendere il territorio in giurisdizione diretta e, per contro, le desiganzioni tradizionali del gardense ("fines", "iudiciaria", "comitatus") cessarono. I documenti della cessione del distretto gardense al comune veronse elencano un gruppo di "univesitates" rurali, tra cui compare anche Bardolino.
La documentazione concernente Bardolino ancora nel XII secolo appare frammentaria. Il centro abitato è costituito in castello, la comunità è organizzata in comune. Le guerre civili dei primi decenni del secolo XIII, che si svilupparono in un primo momento in Verona e sucessivamente nei centri del contado, e la diffusione dell'eresia tra le comunità gardensi misero a rischio il comitato. Con una spedizione militare nel 1276 gli Scaligeri riducono all'obbedienza i ribelli.
Fino alla conquista viscontea non sono noti tentativi espliciti da parte dei villaggi e dei castelli del Garda di sottrarsi al dominio scaligero. La suddivisione del territorio gardense in distretti risale alla dominazione viscontea, durante la quale furono confermati gli antichi statuti con cui si reggevano le varie comunità della sponda veronese del Benaco, unite in una sorta di confederazione denominata Gardesana costituita dai vicariati di Torri, Garda, Lazise, Villafranca, Valeggio, Monzambano, Bussolengo, Cavaion, Caprino, Preabocco, Cisano, Castelnuovo, Cavalcaselle, Custoza, Salionze, Sirmione, Sandrà, Albarè e Fornello, Affi-Incaffi-Gaion e Pastrengo. Quanto all'autonomia territoriale, è solo in età veneta (1404-1797) che il distretto manifesta e accentua l'aspirazione a presentarsi con una sua veste giuridica.
Nel 1517 la Gardesana si scinde in Gardesana della terra e Gardesana dell'acqua: quest'ultimo si presenta come un organismo sovracomunale stabilmente costituito dal primo Quattrocento in forma di circoscrizione di tipo fiscale. Comprendeva i vicariati di Brenzone, Pai e Malcesine a nord, Torri, Albisano, Garda, Costermano al centro, Lazise, Cisano e Bardolino a sud.
A differenza della struttura giuridico-amministrativa che si era sviluppata sulla riviera bresciana, la Magnifica patria di Salò, che costituiva un organismo separato e autonomo del territorio bresciano pur facendone in qualche modo parte, la riviera orientale era parte integrante del territorio veronese, che contribuisce ad eleggere il consiglio e che ha il compito di governarla.
Il 12 maggio 1797 le truppe francesi entrano in Venezia. L'esperienza democratico repubblicana spazza via l'organizzazione politico amministrativa della Serenissima sostituendola con i nuovi corpi municipali.
L'ordinanza del 16 giugno 1797 suddivide la Terraferma veneta in 6 dipartimenti con sede a Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Belluno e Udine. Ogni dipartimento è diviso in cantoni e retto da un governo centrale. Con il trattato di pace di Campoformio del 17 ottobre 1797 Napoleone ottiene il riconoscimento dell'indipendenza della repubblica cisalpina e cede Venezia con la Terraferma all'Austria,che si insedia nei territori veneti il 23 gennaio 1798. Con l'occupazione austriaca si ha il ripristino della vecchia organizzazione amministrativa con abolizione delle municipalità e l'istituzione di una regia provvisoria reggenza.
La vittoria napoleonica del 14 giugno a Marengo determinò la ritirata degli austriaciverso il Veneto; altre sconfitte da loro subite fra Adige e Mincio precedettero la completa evacuazione di Verona, dove entrarono i francesi il 3 gennaio 1801. Il 9 febbraio veniva firmata tra Francia e Austria la pace di Luneville, che fissava come confine fra la ricostituita repubblica cisalpina e l'impero austriaco esattamente il corso dell'Adige. La riviera e l'entroterra gardense che a nord e a est di Lazise e fino all'Adige era stata assegnata, dopo Campoformio, all'Austria, entrò a far parte della Repubblica Cisalpina.
Dalla pace di Luneville alla pace di Presburgo (26 dicembre 1805) il territorio subisce una nuova e diversa ristrutturazione del territorio.
Il 31 marzo 1805 venne costituito il Regno d'Italia e l'8 giugno 1805 fu emanato il decreto sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del regno, diviso in dipartimenti, distretti, cantoni e comuni. Il comune di Bardolino, con Albarè di Gardesana e Calmasino, è assegnato al cantone V di Lazise, distretto I di Verona, dipartimento dell'Adige, mentre non è citato tra i comuni interessati dal decreto sulla divisione dei nuovi dipartimenti ex veneti del 22 dicembre 1807.
Con regia patente del 7 aprile 1815 è istituito il Regno lombardo-veneto che è retto da un vicerè e si divide in governo milanese e governo veneto, retti da un governatore e da un consiglio governativo con sede rispettivamente a Milano e a Venezia; ogni governo è diviso in province amministrate da una regia delegazione, a loro volta organizzate in distretti con il cancelliere di censo e comuni, ancora provvisoriamente in classi e retti da un consiglio comunale.
La patente sovrana del 12 febbraio 1816 stabilsce un nuovo sistema di amministrazione comunale, per effetto del quale Bardolino, con le frazioni di Calmasino e Cisano di Gardesana, è assegnato al distretto XII di Caprino della provincia di Verona.
Il compartimento territoriale approvato con sovrana risoluzione dell'8 febbraio 1818 vede Bardolino, con Calmasino e Cisano di Gardesana, assunto a capoluogo dell'omonimo distretto XII della provincia di Verona.
Il compartimento territoriale delle province del governo veneto, pubblicato con dispaccio n. 40285-3945 del 2 novembre 1845, in vigore dal 1° gennaio 1846, istituisce Bardolino, con Calmasino e Cisano di Gardesana, capoluogo dell'omonimo distretto XIII in qualità di comune senza ufficio proprio.
Dopo la formazione di un governo provvisorio della Repubblica veneta nel marzo del 1848, anche a Bardolino nasce il comitato provvisorio.
Con ordinanza del Ministero dell'interno del 7 maggio 1853 viene pubblicato il nuovo compartimento distrettuale del Regno lombardo-veneto, attivato dal 1° luglio: Bardolino, con Calmasino e Cisano di Gardesana, è comune capoluogo dell'omonimo distretto XI, comune con consiglio comunale senza ufficio proprio, condizione confermata anche nel 1862.
Il 14 marzo 1861 viene proclamato re d'Italia Vittorio Emanuele II. L'unificazione si completa nel 1866 con l'annessione delle province venete: con il regio decreto del 14 ottobre il Regno lombardo-veneto viene unito al Regno d'Italia. A seguito del suffragio nazionale del 21 e 22 ottobre, con regio decreto 4 novembre 1866 n. 3300 le province delle Venezie e di Mantova entrano a far parte integrante della monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II.
Redazione e revisione:
Tommasi Cristina, 01/12/2011, riordino e inventariazione / Girardello Silvia, 01/12/2011, riordino e inventariazione
Bibliografia:
G. AGOSTINI, Bardolino nelle sue memorie civili e religiose, Verona, Tipografia Alle Arche Scaligere, 1943
F. CIPRIANI, Bardolino, Verona, Vita veronese, 1964
Il Garda: l'ambiente, l'uomo. Il priorato di San Colombano di Bardolino e la presenza monastica nella Gardesana orientale, atti del convegno, Bardolino 26-27 ottobre 1996, a cura di G. M. VARANINI, Torri del Benaco, 1997
Bardolino nell'età di Goethe, a cura di L. BONUZZI, Bardolino, Comune di Bardolino, 2006
A. NORSA, Tradizioni di Bardolino. Una ricerca etnografica delle tradizioni religiose e popolari bardolinesi, Calcinato, Acherdo, 2011
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