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Archivio dell'Ente comunale di assistenza di Pistoia

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1887 aprile 5 - 1984
  • Metri lineari: 71.0
  • Consistenza: bb. 791, filze, 297, regg. 835
  • Storia archivistica:
    L’archivio dell’ECA e quelli degli enti in esso confluiti e concentrati, non hanno avuto negli anni una storia uniforme. Nel 1934, in seguito ad una richiesta presentata dal Podestà di Pistoia, la documentazione di epoca antecedente il 1889 venne depositata “a titolo di custodia” nell'archivio di concentrazione annesso alla Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, che costituì il primo nucleo della futura Sezione di Archivio di Stato (sono presenti nell'archivio dell'ECA vari elenchi del materiale depositato). In questa sede, nel 1935, le carte furono oggetto di riordino e inventariazione da parte dell’allora direttore della biblioteca, Quinto Santoli. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la sede dell’Archivio di Stato rimase coinvolta in uno dei bombardamenti che colpirono Pistoia, evento che portò al danneggiamento di numerosi fondi fra cui quello della Congregazione, che subì pesanti perdite. Nel settembre del 1951 venne depositata in Archivio di Stato una ulteriore parte del fondo, consistente in 80 faldoni di atti di epoca antecedente il 1925; tuttavia dieci anni dopo, nel gennaio 1961, l’ECA presentò formale richiesta di restituzione del proprio archivio. La richiesta, passata al vaglio della Soprintendenza, venne accolta, fatta eccezione per la parte relativa agli antichi enti amministrati che rimase presso l’Archivio di Stato, dove si trova tuttora. La parte dell’archivio che nel 1951 era invece rimasta presso la sede dell’ente, fu oggetto di una operazione di scarto condotta nel gennaio del 1960 e che portò, purtroppo, alla distruzione di varia documentazione di natura contabile (mandati e reversali, debitori e creditori, libri mastro), amministrativa (registri delle pensioni, protocolli della corrispondenza, dazzaioli) e, perdita particolarmente grave, di quella relativa all’attività assistenziale, Vennero infatti inviati al macero faldoni di inserti personali degli assistiti, registri e ruoli dei sussidi, schede degli assistiti, registri dei generi di consumo distribuiti, giornali di classe e registri generali delle alunne dei conservatori. Tra il 1977 e il 1984, a seguito della soppressione dell’ECA e del passaggio dell'amministrazione al Comune di Pistoia, l’archivio venne trasferito presso la sede del locale archivio comunale, che ancora lo conserva.
  • Contenuto:
    Il fondo è costituito da 22 serie archivistiche (alcune con sottoserie e sottosottoserie) a numerazione romana. Alle serie relative agli atti di natura organizzativa e gestionale (dalla I alla VII), seguono quelle prettamente amministrative (dalla VIII alla XIV, raggruppate nella sezione "Atti contabili"), cui fanno seguito le serie di atti riguardanti l'attività assistenziale svolta dall'ente (dalla XV alla XXII).
  • Criteri di ordinamento:
    Nell'intervento attuale il riordinamento archivistico è stato effettuato facendo prevalere il criterio della continuità delle serie rispetto a quello della periodizzazione istituzionale dell'ente detentore dei documenti (Congregazione di carità, poi Ente comunale di assistenza, infine direttamente il Comune di Pistoia). Tale scelta è stata motivata soprattutto dal fatto che la documentazione contenuta in molte unità archivistiche relative ai diversi enti amministrati - registri, ma anche buste di atti classificati - oltrepassava, dal punto di vista cronologico, le cesure istituzionali dell'ente gestore. Si è dovuto poi fare i conti col fatto che l'amministrazione dei numerosi enti sottoposti all'organismo di gestione avesse prodotto, in special modo nelle deliberazioni, nei protocolli della corrispondenza e negli atti contabili, documenti di una stessa tipologia relativi contemporaneamente a più enti, raggruppati però nel tempo in modo diverso. Ciò ha comportato la necessità di dover costruire a priori una sorta di gerarchia tra gli enti amministrati - in base alla relativa rilevanza storica, al volume di attività, alla quantità della documentazione e all'epoca del concentramento - in modo da collocare, in ciascuna serie, le unità archivistiche riguardanti più enti sempre nella sottoserie dell'ente “prevalente”, predisponendo gli opportuni rimandi nelle sottoserie degli altri enti interessati. Non di meno, il fatto che molte unità documentarie, soprattutto contabili, apparissero assemblate come meri raccoglitori di documenti sciolti, ha consentito, dopo aver schedato singolarmente gli atti contenuti in ciascuna busta, di effettuare un riordinamento non solo virtuale ma anche fisico. In questo modo i 715 pezzi, tra registri, buste e pacchi, da cui era costituito l'archivio, sono diventati le 1923 unità archivistiche di questo inventario, numerate e disposte fisicamente a scaffale secondo il loro numero di corda. Infine, vogliamo sottolineare l’importante lavoro che è stato fatto nella schedatura delle buste contenenti i fascicoli personali delle persone assistite, suddivise in base al tipo di assistenza erogata. I nomi degli intestatari degli inserti sono stati rilevati singolarmente, arrivando così ad elencare oltre 3500 nominativi. I nomi degli assistiti sono stati omessi nel testo per motivi di privacy.
  • Redazione e revisione:
    Cannata Marta, 31/12/2020, redazione / Braccini Massimo, 31/12/2021, redazione / Pagliai Ilaria, 31/12/2021, redazione / Tumminello Chiara, 31/12/2021, redazione