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Comune di Montefalco

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1860 - 1965
  • Consistenza: 3120
  • Storia archivistica:
    Il fondo postunitario del comune di Montefalco consta di 3120 unità collocate in diverse sedi (1).
    Dalle ispezioni effettuate dall'organo di vigilanza sugli archivi, la soprintendenza archivistica, le condizioni delle carte ci appaiono puntualmente precarie (2).
    Nel 1956 l'ispettore Contini asseriva l'impossibilità di indicazione della consistenza, giacendo il materiale "ammonticchiato in terra in disordine". In una relazione del 1962 firmata dall'ispettore Roberto Abbondanza e richiesta dall'allora Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche, si parla di "mediocrissimo" stato di ordinamento e inventariazione del materiale documentario di deposito e di "disastrosa situazione", in genere. Nel 1990, dopo aver preso in considerazione altre sedi (3) l'amministrazione avrebbe voluto trasferire la documentazione al piano terra, ma siamo nel novembre del 1997 e le carte ancora alloggiano nelle soffitte da dove verranno urgentemente, ma solo parzialmente, trasferite per andare nei locali della ex-scuola comunale di Fabbri (4) ai fini della sicurezza statica dell'edificio in seguito agli eventi sismici del settembre 1997. Se oggi si può fare affidamento su una accresciuta sensibilità verso questo bene culturale, nonché su un quadro normativo maggiormente prescrittivo, soltanto mezzo secolo fa le condizioni di sopravvivenza degli archivi erano molto più difficili e certamente più alto il rischio di dispersioni.
    Un episodio che va menzionato è quello del 1954 relativo allo sventato scarto "selvaggio" e al sommario recupero che ne conseguì che mette in luce la sensibilità e la sollecitudine dell'allora bibliotecario Pietro Pambuffetti. Il materiale accantonato nei locali sottostanti la biblioteca era stato rimosso e venduto ad un incettatore di Montefalco, in seguito trasferito a Foligno presso il sig. Bernardino Panara e la sera del 4 ottobre avrebbe dovuto essere spedito alla cartiera per il macero: di una parte di esso era stata già iniziata la pressatura. Fu grazie alla prontezza del Pambufetti che la mattina del 4 le carte tornarono raccolte in 15 tele alla loro sede legittima: 488 kg di documenti per un importo di £. 9760.5).
    "Quando la minaccia di un pericolo incombe è legittima l'azione di ogni cittadino per rimuoverla in difesa del comune bene anche se la via strettamente formale non viene seguita": queste le parole del Pambuffetti rivolte al sindaco in un documento dell' 8 novembre, a giustificazione del proprio intervento tanto tempestivo quanto provvidenziale (6).
    Nel medesimo documento il bibliotecario suggerisce una sistemazione dell'archivio accanto alla biblioteca per una conservazione ottimale delle carte. In seguito a questo episodio, un ordinamento fu effettuato da Silvestro Nessi (7).
    Nonostante l'accaduto il comune di Montefalco sembra essere stato, almeno fino al 1924, abbastanza scrupoloso nel conservare il proprio archivio sulla base di quanto stabilito dalle prescrizioni normative in materia (8).
    La legge del 1859, e poi quella del 1865 all'art. 111, prescrive la formazione di "un inventario di tutti i titoli, atti, carte e scritture che si riferiscano al patrimonio comunale ad alla sua amministrazione". In una pratica specifica nel carteggio amministrativo del 1864 troviamo la redazione di un inventario delle carte comunali relative agli anni 1861-1863 e del titolario in vigore nei medesimi anni (9).
    Nel 1878 la Regia soprintendenza agli archivi nelle province di Ancona, Ascoli, Macerata, Perugia, Pesaro e Roma, istruisce un' inchiesta sulla tenuta degli archivi comunali. Ad essa risponderà il sindaco Anselmo Loreti inviando uno specchio riassuntivo della situazione (10).
    Il 5 febbraio 1883 il sindaco Lucchini risponde al sottoprefetto di Spoleto di aver provveduto ad un ordinamento delle antiche carte comunali, collocandole in due separati scaffali muniti di "ramate" posti nello stesso locale ad uso archivio del comune e di aver redatto un'inventariazione alquanto succinta data l'assenza di personale che abbia "cognizioni paleografiche" (11)
    Soltanto con la nota circolare 17100-2 del 20 marzo 1897 si potrà parlare di un "Ordinamento degli archivi dei comuni" in vigore col 1 gennaio 1898 inviata dal prefetto Ferrari nell'aprile successivo al comune di Montefalco. La circolare risulta articolata e ricca di suggerimenti per la buona tenuta del protocollo e dell'archivio e il 7 maggio il sindaco Fortunato Pambuffetti chiede chiarimenti al prefetto per essere in regola col l'attuazione delle norme. Ma bisognerà attendere il 1921 per vedere applicato il titolario previsto per la classificazione e fascicolazione degli atti (12).
    L'8 luglio 1924 una circolare del sindaco di Perugia invita i comuni a depositare i propri archivi nell'allora istituendo archivio di Stato del capoluogo. I singoli comuni sarebbero rimasti proprietari dei propri archivi le cui carte sarebbero state "assai meglio e con minore spesa, custodite e riordinate". Segue una sollecitazione della federazione dei comuni fascisti umbri del 14 luglio. La risposta del sindaco Americo Camilli consiste in un diniego: "il patrimonio storico di questo comune", egli scrive "è custodito con ogni cura nell'archivio e nella biblioteca comunale. Sono perciò spiacente di non poter aderire all'iniziativa". Nello stesso fascicolo troviamo una lettera del 16 ottobre in cui il primo applicato di segreteria, Mattioli, informa il sindaco del fatto che l'archivio "è finalmente ben riordinato e ben messo" (13).
    Un'opera ricognitiva su tutti gli archivi umbri al 1957 risulta dal volume edito a cura della Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche dove vengono succintamente dichiarati, anche per Montefalco, gli archivi presenti nel comune (14).
    Il riordinamento del fondo è frutto dell'attuazione di diversi progetti elaborati dalla Regione Umbria in collaborazione con altri Enti pubblici: il progetto formativo denominato "Interventi per la formazione di specialisti nei servizi integrati per il trattamento e la disseminazione di informazioni e immagini dei documenti di archivio di interesse regionale"(progetto APQ); il "Progetto di riordinamento ed inventariazione, mediante il software Sesamo, degli archivi storici e fondi aggregati dei comuni di: Gualdo Tadino e Montefalco" (finanziato sia con i fondi ordinari della Regione, sia con i fondi dello Stato e dell'Unione europea); la convenzione stipulata dalla coop. Archiv.Um con il comune di Montefalco nel 2004, che, con finanziamenti susseguitesi nel tempo a seguito della legge regionale 37/90, ha portato nel 2007 alla realizzazione di inventari analitici prodotti con il software Sesamo 4.1.







    1. Prossimo e certo sembrerebbe il trasferimento di tutto l'archivio in locali restaurati al piano terra dell'antico palazzo comunale, comprendenti il materiale che si trova a Fabbri, quello al piano terra del palazzo comunale (archivio ECA già congregazione di carità e Irab e la documentazione dell'ufficio tecnico) e quello collocato nel sottotetto.

    2. Per le notizie relative alle visite ispettive si veda l'archivio della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, VIII, 3, n. 49.

    3. Negli anni Ottanta si erano ventilati trasferimenti come nella ex-chiesa di S. Clemente, o nei locali dell'ex-carcere, di proprietà comunale.

    4. Le carte giunte in questa sede distaccata sono state oggetto di ordinamento e inventariazione nel periodo settembre 2003-marzo 2004 nell'ambito dello stage del "Corso per specialisti nei servizi integrati per il trattamento e la disseminazione di informazione e immagini nei documenti d'archivio". I dati raccolti in questa fase e nella precedente sono confluiti nel medesimo database del software Sesamo 4.0.

    5. L'incettatore lo aveva acquistato a £.800 al quintale e rivenduto al Panara a £. 2000. Il Panara rinunciò al suo utile.

    6. V. Archivio storico comunale di Montefalco, d'ora in poi ASCM, sezione post-unitaria, "Carteggio amministrativo", b. 398, fasc. 72.

    7. V. S. Nessi, "Le origini del comune di Montefalco", Spoleto 1977, pp. VIII-IX.

    8. La vigilanza è materia delle soprintendenze archivistiche, organi periferici dello Stato dipendenti dal ministero dei beni e le attività culturali. La soprintendenza dell'Umbria viene istituita nel 1963. In precedenza operava la soprintendenza per il Lazio, l'Umbria e le Marche.

    9. V. ASCM, sez. post-unitaria, "Carteggio amministrativo", b.16 fasc. 3.

    10. L'originale della risposta si trova nell'archivio della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, VIII, 3, n. 49.

    11. V. ASCM, sez. post-unitaria, "Carteggio amministrativo", b. 74, fasc. 2.

    12. V. ASCM, sezione post-unitaria, "Carteggio amministrativo", introduzione.

    13. V. ASCM, sezione post-unitaria, "Carteggio amministrativo", b. 237, fasc. 2.

    14. V. Ministero dell'interno, Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche, "Gli archivi dell'Umbria", Roma 1957, p.179. Vi era stata un'altra ricognizione generale che aveva ignorato Montefalco: G. Mazzatinti, "Gli archivi della storia d'Italia", Rocca s. Casciano 1897 - 1898.
  • Contenuto:
    Il fondo è costituito da 3120 unità, 830 buste e 2290 registri, relative agli anni 1860 - 1965. Si precisa che è comunque presente documentazione all'interno delle serie "Strade comunali" relativa ad anni precedenti (1853), documentazione dello Stato civile (1572) giustificato dalla presenza dei registri parrocchiali che i parroci furono obbligati a consegnare al Comune, all'indomani dell'Unità d'Italia, in virtù del decreto n. 111 del 31 ottobre 1860, per l'impianto dell'Ufficio di Stato civile, e "Scuole" relativa agli anni posteriori (1981) rispetto agli estremi cronologici che definisco l'archivio.
  • Criteri di ordinamento:
    L'ordinamento e l'inventariazione sono stati eseguiti rispettando i principi della moderna dottrina archivistica. In primo luogo secondo il principio di provenienza che mira al ripristino dell'ordine originario sia stato esso conforme alle prescrizioni vigenti o meno. In particolare, laddove le carte si sono depositate, per esempio, senza essere inserite nel "Carteggio amministrativo" queste sono state lasciate nella loro sede, evitando forzature inopportune. La condizionatura dei pezzi è stata effettuata in nuove buste quando quelle originarie non risultavano più gestibili. La costa originaria è stata conservata nella nuova.
    In alcune ciorcostanze sono stati condizionati registri nelle buste e considerati come una singola unità archivistica, forzando alcuni principi base, ma con lo scopo di snellire la banca dati.
    Il fondo è stato riordinato riportando la documentazione alle 23 serie e alle 114 sottoserie e sottosottoserie di appartenenza. Queste sono state individuate in base alla tipologia documentaria e agli uffici dell'Ente. All'interno delle serie, delle sottoserie e delle sottosottoserie è stato seguito l'ordine cronologico delle unità.
    Di seguito viene riportata la tavola degli acronimi e delle abbreviazioni:

    ACRONIMI:
    A.A. Arma aeronautica;
    A.M.G. Allied Military Government;
    A.N.C.I. Associazione nazionale comuni italiani;
    A.N.R.P Associazione nazionale reduci della prigionia;
    A.O.I Africa orientale italiana;
    C.E.E.M. Corpo equipaggi della marina militare;
    E.C.A Ente comunale di assistenza;
    E.N.D.S.I Ente nazionale dipendenti statali italiani;
    E.P.T. Ente provinciale per il turismo;
    G.P.A. Giunta provinciale amministrativa;
    I.N.A.D.E.L. Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali;
    M.S Mutuo soccorso;
    M.V.S.N. Milizia volontaria sicurezza nazionale;
    P.N.F. Partito nazionale fascista;
    P.R.F. Partito repubblicano fascista;
    P.S. Pubblica sicurezza;
    O.N.M.I. Organizzazione nazionale maternità e infanzia;
    r.n. ruolo naviganti;
    SACIM Sartoria civile e militare;
    s.d. senza data;
    sez. sezione;
    s.p. servizio permanente;
    SEPRAL Sezione provinciale dell'alimentazione;
    U.N.I.T.I. Union national de tourisme international;
    U.N.R.R.A. United Nations Reliefs Rehabilitation Administration;
    U.N.U.C.I. Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia;

    ABBREVIAZIONI:
    Art., artt. articolo-i;
    ASCM Archivio storico comunale di Montefalco;
    b., bb. busta/e;
    cat., catt. categoria/e;
    cc. carte;
    cl., ccll classe/i;
    docc. documenti;
    fasc., fascc. fascicolo/i;
    Reg., regg. registr/i;
    tit., titt. titolo/i;
    v. vedi.

  • Redazione e revisione:
    Franceschini Paola, 11/09/2003, ordinamento ed inventariazione / Paoli Rita, 11/09/2003, ordinamento ed inventariazione / Fratta Cristina, 01/02/2007, ordinamento ed inventariazione / Civitareale Maria Giuseppina, 01/02/2007, ordinamento ed inventariazione
  • Bibliografia:
    Nessi Silvestro, Le pergamene del comune di Montefalco. Inventario
    Nessi Silvestro, Le origini del comune di Montefalco
    Antoniella Augusto, L'archivio comunale post-unitario
    Soprintendenza archivistica per il Lazio, Gli archivi storici comunali