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Opera pia asilo infantile Elvira Segrè

  • Ente
  • Intestazioni:
    Opera pia asilo infantile Elvira Segrè
  • Altre denominazioni: Opera pia Asilo infantile Elvira Segrè / Asilo infantile di Migliarina e Budrione di Carpi [ Dal 1924 diventa Asilo infantile "Elvira Segrè" ]
  • Il 20 settembre del 1920 per volontà di un gruppo di operai che si avvalsero del sostegno finanziario del Comune di Carpi venne fondato un istituto con la generica denominazione di "Asilo infantile" (1), avente lo scopo di ospitare i figli degli operai e dei lavoratori carpigiani.
    L'atto costituivo più antico rinvenuto (a firma del notaio Bertesi) della "Società Anonima Cooperativa Asilo Infantile di Migliarina e Budrione", con sede in Migliarina di Carpi, reca però la data del 14 maggio 1922. Lo scopo di questa istituzione era "l'educazione fisica, morale e intellettuale dei fanciulli". Nello statuto, allegato a tale atto costitutivo, si legge la seguente assegnazione delle varie cariche all'interno del consiglio di amministrazione: Primo Cucconi presidente, Aldo Romagnoli vicepresidente, Francesco Accorsi segretario, Aldo Savani economo, Umberto Gozzi, Giuseppe Campedelli, Lorenzo Bassoli, Giosafatte Ascari, Fiorigi Bellelli consiglieri. Lo stesso statuto, dopo aver ribadito la finalità dell'istituzione, stabiliva che la società fondata avesse durata di 99 anni, che la rendita annuale fosse costituita da azioni del valore di £. 6 cadauna (i soci ne acquistavano una e i soci "benemeriti" ne acquistavano dieci), da somme elargite da benefattori, da un sussidio annuale comunale e da eventuali sussidi della provincia e di altri corpi morali. La direzione (composta da presidente, vicepresidente, un segretario, cinque consiglieri e un cassiere) aveva le seguenti funzioni: sovrintendere alla scuola, riscuotere le quote, capitalizzare le somme giacenti in cassa, redigere i bilanci preventivo e consuntivo e il resoconto della gestione morale e finanziaria. Le adunanze generali erano fissate a dicembre di ogni anno per la stesura di entrambi i bilanci. La direzione era coadiuvata da un comitato di visitatrici o ispettrici (gruppo di 10-15 volontarie e benefattrici incaricate di effettuare visite periodiche per la verifica del buon andamento dell'Asilo e di organizzare manifestazioni benefiche per i bambini) e da una maestra.
    Lo statuto prescriveva inoltre che, in caso di scioglimento della società per motivi economici, i capitali fossero devoluti in beneficenza.
    Dalla citata "Monografia..." si evince che il riconoscimento delle autorità scolastiche avvenne solo nel 1922 e che il metodo di insegnamento impiegato era aportiano- froebeliano (2) dal 1920 al 1922, mentre dal 1923 si passò all'adozione esclusiva del metodo Froebeliano (la documentazione non contiene altre indicazioni sul metodo di insegnamento impiegato negli anni seguenti). Nel testamento redatto nello stesso anno, Emilio Segrè stabilì di lasciare all'Asilo £. 50.000 a condizione che fosse intitolato alla madre Elvira Segrè (3). Per poter beneficiare del lascito, l'Asilo era altresì tenuto ad assumere la veste giuridica di ente morale e in questo quadro si inseriscono le modifiche apportate allo statuto nel corso dell'assemblea straordinaria dei soci del 30 novembre 1928: il consiglio di amministrazione, in carica per quattro anni, era composto da cinque membri, di cui quattro erano nominati dal podestà tra i soci fondatori dell'asilo (in mancanza tra i più importanti benefattori dell'Istituto), e il quinto componente era il parente maschio più prossimo a Emilio Segrè, o in mancanza, il podestà; il servizio di tesoreria, infine, era affidato all'esattore comunale.
    A seguito del parere favorevole del Consiglio di Stato espresso in data 24 ottobre 1928, il decreto reale dell'11 febbraio 1929 stabilì l'erezione in ente morale dell'Istituto e approvò le ultime modifiche statutarie.
    A causa di alcuni pareri espressi dalle autorità scolastiche e sanitarie (4) sull'inadeguatezza della sede dell'asilo, ospitato gratuitamente in alcuni locali di proprietà della Società Casa del Popolo, e della richiesta da parte della Società del versamento di un canone di affitto (5), il consiglio di amministrazione dell'Opera pia accettò la proposta del Podestà di Carpi di trasferire l'asilo in locali più adeguati, appartenenti allo stesso edificio che avrebbe ospitato la scuola elementare, in cambio del trasferimento del lascito Segrè al Comune per la costruzione della nuova sede. Nella stessa lettera il Comune si proponeva inoltre di: erogare due contributi annui, di cui il primo pari all'interesse del 5% sul capitale del lascito Segrè, assegnare in proprietà all'Asilo parte del fabbricato ad esso destinato e parte del terreno, e mantenere il nome di "Elvira Segrè". In una lettera del 21 giugno 1932 (ibidem) il Podestà comunicò al Consiglio di Amministrazione dell'Asilo che soltanto il primo contributo sarebbe stato erogato annualmente. La consegna dei locali risale al 6 novembre 1933 (ibidem).
    Da una lettera del 1934 (6) si evince che l'asilo forniva assistenza ai bambini per 8 mesi l'anno ed era chiuso nei mesi invernali sia per l'assenza di risorse per il riscaldamento e per il pagamento del personale, sia perché i bambini necessitavano di assistenza soprattutto nei mesi estivi, quando cioè i genitori erano impegnati nei lavori agricoli.
    Costituirono sempre fonti di rendita dell'asilo (7) le offerte degli abitanti delle frazioni di Migliarina e Budrione, i contribuiti comunali, gli interessi del lascito Segrè e le rette versate da alcune famiglie dei bambini (la maggior parte venivano accolti gratuitamente). Annualmente si organizzavano inoltre feste pro asilo per il reperimento di ulteriori risorse in denaro o in natura. Talvolta venivano inoltre concessi, a richiesta dell'asilo, contributi straordinari dal comune di Carpi e dallo Stato. Da notare in questo ambito la costante generosità delle famiglie Segrè-Finzi-Ronca per la donazione di generi alimentari, di arredi e materiali didattici, utensili, somme in danaro.
    Onde scongiurare il rischio di confisca dei propri beni per effetto delle "Leggi Razziali", Lisa e Gilda Segrè, sorelle di Emilio, con atto formale dell'8 agosto 1939 (notaio Guido Forni), donarono la nuda proprietà di alcuni beni all'Asilo, riservandosene l'usufrutto congiunto vitalizio. Tali donazioni erano tuttavia subordinate al non accoglimento dell'istanza di discriminazione rivolta dalle donatrici al Ministero dell'Interno (8). In caso di accoglimento dell'istanza, infatti, le sorelle Segrè avrebbero goduto degli stessi diritti patrimoniali goduti dai cittadini non ebrei.
    Poiché il Ministero dell'Interno (Divisione Generale per la demografia e la razza) non acconsentì "a donazioni del genere quando sono condizionate e sottoposte a riserva di usufrutto" (9), le sorelle Segrè donarono all'asilo £. 50.000 investite in una cartella di debito pubblico del Regno d'Italia Rendita 5% e il prefetto autorizzò il consiglio di amministrazione ad accettare tale donazione (decreto prefettizio 5 giugno o luglio 1942 n. 12644) (10).
    Nell'estratto di deliberazione n. 83, 10 settembre 1939, approvato con regio decreto del 29 febbraio 1940 (11) si riscontrano ulteriori modifiche allo statuto: due componenti del consiglio di amministrazione erano nominati dal podestà (possibilmente scelti tra i soci fondatori o, in mancanza, tra i più importanti benefattori dell'Istituto), uno dal Comando federale della Gioventù Italiana del Littorio e uno dal Provveditore agli studi; restava comunque intatta la possibilità della famiglia Finzi-Segrè di far parte, come membro di diritto, del consiglio di amministrazione, tramite il parente maschio più prossimo ad Emilio Segrè (in mancanza, tale carica era assunta podestà).
    Nella relazione sull'attività dell'Asilo 1947 allegata alla lettera del 31 ottobre 1947 (12) si legge che la sede dello Asilo subì danni considerevoli dapprima durante l'occupazione tedesca dei locali, requisiti da una sezione delle officine Marelli per conto delle forze armate tedesche, e poi nel corso dell' occupazione dell'edificio da parte di reparti militari tedeschi (13) .
    La documentazione conservata non contiene notizie riguardanti le vicende dell'Asilo posteriori al 1971, per le quali si rinvia alle seguenti delibere del consiglio comunale del Comune di Carpi: verbale n. 59/4703 del 19 febbraio 1971 inerente la convenzione con l'O.P. Segrè per il trasferimento al comune della gestione della Scuola materna di Migliarina; verbale n. 269/16529 del 27 luglio 1973 inerente la nomina dei rappresentanti del Comune in seno al consiglio dell' O.P. Elvira Segrè; verbale n. 502/21461 del 10 novembre 1982 inerente il parere sulla proposta di estinzione delle II.PP.AA.BB presenti nel territorio comunale, tra cui anche l'Asilo Segrè. Sulla scorta di questi dati, si può quindi legittimamente supporre che l'ultimo anno di attività dell'Asilo sia stato l'anno scolastico 1982-1983.


    (1) cfr. "Monografia dell'Asilo Infantile di Migliarina - Budrione di Carpi Provincia di Modena" in serie Carteggio, sottoserie Titolo I Amministrazione, b. 2 fasc. 2, "Titolo I Fascicolo 2 Statuti e regolamenti".
    (2) Per "metodo aportiano"si intende il metodo educativo ideato dal pedagogista Ferrante Aporti (1791-1858), che rivendicava un ruolo id primo piano al lavoro manuale e al gioco, in quanto rivelatore del carattere del bambino (Cfr. R. MASSA, Aporti Ferrante, in Enciclopedia di filosofia, collana Le Garzantine, Milano, Garzanti Editore, 2002, p. 47). Per "metodo froebeliano" si intende il metodo educativo ideato dal pedagogista Friederich Wilhelm August Froebel (1782-1852), per il quale l'educazione non deve proporre modelli esterni da imitare, bensì assecondare l'attività spontanea del bambino, che si concretizza nel gioco. Il gioco, considerato non semplice divertimento, ma fattore indispensabile per lo sviluppo, deve perciò essere sollecitato attraverso giocattoli particolari, detti "doni", che aiutino il bambino a cogliere le forme generali dell'universo e lo spingano a riferire l'individualità e la molteplicità degli esseri all'unità (Cfr. R. MASSA, Froebel Friederich Wilhelm August, in Enciclopedia di filosofia, collana Le Garzantine, Milano, Garzanti Editore, 2002, p. 411).
    (3) Il testamento olografo è datato 25 dicembre 1922, il decesso di Emilio Segrè risale al 18 aprile 1924 e l'atto di rogito di deposito e pubblicazione del testamento al 27 aprile 1924, cfr. serie Carteggio, sottoserie Titolo IV Varie, b. 5, "Fascicolo I Corrispondenza privata e pubblico impiego").
    (4) Serie Carteggio, sottoserie Titolo III Gestione dell'Asilo, b. 4 fasc. 20, "Titolo III Fascicolo 4 Nuova sede dell'Asilo", lettera del 31 ottobre 1931.
    (5) Serie Carteggio, sottoserie Titolo IV Varie, b. 5, "Fascicolo I Corrispondenza privata e pubblico impiego".
    (6) Serie Carteggio, sottoserie Titolo IV Varie, b. 5, "Fascicolo I Corrispondenza privata e pubblico impiego".
    (7) Serie Carteggio, sottoserie Titolo III Gestione dell'Asilo, b. 4 fasc. 20, "Titolo III Fascicolo 4 Nuova sede dell'Asilo".
    (8) Per " discriminazione" si intende l'esclusione da certe restrizioni sancite dalla normativa antiebraica: ai cittadini ebrei (e alle loro famiglie), che potessero vantare meriti nazionali, il Ministero dell'Interno, Divisione Generale per la demografia e la razza, poteva concedere particolari attenuazioni in materia patrimoniale e la possibilità di conservarsi personale di servizio ariano (cfr. L. PICCIOTTO, L'alba ci colse come un tradimento, Milano, Arnoldo Mondatori Editore, 2010, p. 28).
    (9) Per la vicenda delle donazioni delle sorelle Segrè si veda serie Carteggio, sottoserie Titolo III Gestione dell'Asilo, b. 4, fasc. 17, "Titolo III, fascicolo I, Lascito Segrè".
    (10) In base alla documentazione superstite non è stato possibile appurare se in questo periodo la sede dell' Asilo fosse effettivamente stata trasferita presso Villa Segrè, come invece si afferma in R. GHERARDI, Parole di gesso. La scuola elementare a Carpi dall'unità d'Italia ad oggi, Modena, Elis Colombini, 2005, pp. 74-75.
    (9) Serie Carteggio, sottoserie Titolo III Gestione dell'Asilo, b. 4, fasc. 17, "Titolo III, fascicolo I, Lascito Segrè", estratto di deliberazione del 24 novembre 1940. Non è comunque chiaro se l'istanza di discriminazione fu accettata.
    (10) Per la vicenda delle donazioni delle sorelle Segrè si veda serie Carteggio, sottoserie Titolo III Gestione dell'Asilo, b. 4, fasc. 17, "Titolo III, fascicolo I, Lascito Segrè".
    (11) Serie Carteggio, sottoserie Titolo I Amministrazione, busta 2 fasc. 2, "Titolo I Fascicolo 2 Statuti e regolamenti".
    (12) Serie Carteggio, sottoserie Titolo IV Varie, b. 5, "Fascicolo I Corrispondenza privata e pubblico impiego".
    (13) In base alla documentazione superstite non è stato possibile appurare se in questo periodo la sede dell'asilo fosse effettivamente stata trasferita presso Villa Segrè, come invece si afferma in R. GHERARDI, Parole di gesso. La scuola elementare a Carpi dall'unità d'Italia ad oggi, Modena, Elis Colombini, 2005, pp. 74-75.
  • Redazione e revisione:
    Valentini Federica, 20/12/2011, riordino e inventariazione / Collorafi Federica, 22/07/2013, revisione
  • Bibliografia:
    A. APPARI BERNARDI - R. GHERARDI (a cura di), Parole di gesso. La scuola elementare a Carpi dall'unità d'Italia ad oggi, Modena, Elis Colombini, 2005.
    R. MASSA, Aporti Ferrante e Froebel Friederich Wilhelm August, in Enciclopedia di filosofia, collana Le Garzantine, Milano, Garzanti Editore, 2002, pp. 47 e 411.
    L. PICCIOTTO, L'alba ci colse come un tradimento, Milano, Arnoldo Mondatori Editore, 2010, p. 28.
    A. M. LOSCHI (a cura di), Due asili, due storie, [Carpi, Associazione memoria storica di Budrione e Migliarino, 2013].