Il breve profilo biografico che segue è stato delineato con riferimento ai dati emersi dalla documentazione di cui l'archivio si compone. Sono state inoltre consultate le fonti indicate in nota (1).
Luigi Salvatorelli nacque a Marsciano l'11 marzo 1886.
Interessato fin dall'adolescenza alla storia e all'interpretazione critica degli eventi contemporanei, si laureò in Filologia romanza presso la Facoltà di lettere dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza".
Già funzionario del Ministero della pubblica istruzione (1909-1916), nel 1918 si trasferì a Roma con la moglie, Gina Minciarelli, sposata nel giugno dello stesso anno.
Negli anni 1918-1921 insegnò Storia del cristianesimo all'Università degli studi di Napoli.
Nel 1920 si trasferì a Torino a seguito dell'incarico di direttore del quotidiano "La Stampa", che ricoprì fino al 1925, contribuendo fattivamente al delinearsi di una posizione nettamente antifascista del giornale. Nel 1925, per ordine di Mussolini, venne licenziato.
Dal 1944 al 1946 diresse il settimanale politico-culturale "La Nuova Europa".
Dal 1949 tornò a lavorare per diversi anni come editorialista presso la redazione de "La Stampa".
Particolarmente ricca è la sua attività editoriale, non solo come articolista de "la Stampa" ma anche come studioso e storico, attività culminata in numerose pubblicazioni e saggi a carattere storico, religioso, politico. Usava firmare i suoi articoli con le iniziali L.S. ed anche con i due pseudonimi Spectator e Franco Alessandri.
Salvatorelli partecipò all'attività di diversi partiti e movimenti politici: Partito d'azione, Partito radicale, Alleanza costituzionale, Partito repubblicano italiano.
Inoltre ebbe rapporti e collaborò all'attività di numerose commissioni, associazioni, enti, comitati, istituti, di cui, in diversi casi, fu membro, come è testimoniato dai documenti d'archivio e da un discreto numero di tessere, rinvenute fra le carte. Da segnalare l'appartenenza alla Commissione per l'epurazione del personale universitario, la nomina a membro dell'Alto commissariato per la punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo, la lettera di rifiuto di far parte della Commissione per lo studio dell'emblema della Repubblica, istituita nel giugno 1946 da Alcide De Gasperi.
In qualità di storico ed editorialista Salvatorelli collaborò e partecipò anche ad alcune trasmissioni radiofoniche e televisive.
Nello svolgimento della sua attività di giornalista, storico e pubblicista ricevette diversi premi.
Nel.1974 il Comune di Marsciano gli ha intitolato la Biblioteca comunale.
Luigi Salvatorelli è morto a Roma il 3 novembre 1974.
(1) Carte dell'archivio di Luigi Salvatorelli;
L. SALVATORELLI, Profilo ragionato della mia attività e della mia personalità (1950), in http://www.fondazionesalvatorelli.org/, Chi siamo, Luigi Salvatorelli;
Luigi Salvatorelli. Storico, giornalista, testimone. (1886-1974), a cura di A. D'ORSI. Con la collaborazione di F. CHIAROTTO, Aragno, Torino, 2008, pp. 788.
Redazione e revisione:
Gubbiotti Luana, 31/08/2009, riordinamento ed inventariazione / Martini Maria Paola, 31/08/2009, riordinamento ed inventariazione / Santolamazza Rossella, 31/08/2009, coordinamento scientifico dell'intervento archivistico