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Ufficio provinciale di pubblica sicurezza di Ravenna

  • Ente
  • Sede: Ravenna
  • Estremi cronologici: [1859] - [1919]
  • Con l’insediamento della Giunta provvisoria di governo, all’indomani della partenza del Legato pontificio da Ravenna il 13 giugno 1859, iniziò un processo di riforma delle strutture amministrative che portò alla rapida sostituzione delle precedenti istituzioni di governo, la Legazione apostolica, e di pubblica sicurezza, la Delegazione di polizia. Tra la fine dell’estate e l’autunno del 1859 vennero istituite le Intendenze di governo in ciascun capoluogo delle cessate legazioni (Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna), affiancate per la gestione degli affari di polizia dalle Direzioni di sicurezza pubblica, con le attribuzioni stabilite dal Regolamento di sicurezza pubblica del 15 ottobre 1859, redatto da Filippo Curletti e promulgato dal Governatore generale delle Romagne Leonetto Cipriani. Con l’approssimarsi del plebiscito che avrebbe portato all’annessione delle ex-Legazioni al Regno di Sardegna, il Dittatore delle Regie provincie dell’Emilia, Luigi Carlo Farini, avviò il processo di estensione della legislazione sabauda sul territorio emiliano-romagnolo dapprima con il Decreto del 27 dicembre 1859, che impiantò le maglie del sistema amministrativo-territoriale piemontese - basato sul sistema Provincia-Circondario-Mandamento-Comune - e poco dopo, con il Decreto dell’8 gennaio 1860, che dichiarò decadute tutte i precedenti regolamenti di polizia in favore della legge di pubblica sicurezza del Regno di Sardegna del 13 novembre 1859 (L. 3720/1959). Il completamento della riforma amministrativa si realizzò con la Legge del 20 marzo 1865, n. 2248 che portò all’unificazione amministrativa del Regno d’Italia, e nell’ambito del sistema di pubblica sicurezza si giunse all’istituzione in ogni provincia di una Prefettura e in ogni circondario di una Sottoprefettura, quali uffici periferici del Ministero dell’Interno. Alle dipendenze delle prime vennero istituti gli Uffici provinciali di pubblica sicurezza e delle seconde gli Uffici circondariali. Nella provincia di Ravenna venne così istituito un Ufficio provinciale di pubblica sicurezza alle dipendenze del Prefetto con giurisdizione sull’intero territorio provinciale ma con delega particolare sui mandamenti di Ravenna, Russi, Alfonsine e Cervia. Vennero inoltre istituti gli Uffici circondariali di Lugo, con giurisdizione sui mandamenti di Lugo, Bagnacavallo e Massa Lombarda, e di Faenza, con giurisdizione sui mandamenti di Faenza, Brisighella, Castel Bolognese e Casola Valsenio. La sede dell’Ufficio provinciale di pubblica sicurezza di Ravenna venne stabilita nel Palazzo della prefettura, ex-Palazzo del Legato, in Piazza Vittorio Emanuele II, attuale Piazza del Popolo. Poiché Ravenna era un capoluogo di provincia con popolazione inferiore a 100.000 abitanti l’Ufficio provinciale di pubblica sicurezza non venne promosso a Questura nelle riorganizzazioni dell’amministrazione periferica del Ministero dell’interno del 1890 e del 1907. Nei casi come quello ravennate il prefetto provvedeva direttamente agli affari di pubblica sicurezza, coadiuvato dall’ispettore capo dell’Ufficio provinciale. L’organizzazione interna degli uffici di pubblica sicurezza, sia provinciali che circondariali, era definita dall’art. 8 del Regio decreto del 12 dicembre 1901, n. 512, che approvava il Regolamento per i funzionari ed impiegati di pubblica sicurezza e stabiliva la seguente struttura: * Divisione I - Ufficio di gabinetto: Affari riservati, personale e relativa contabilità * Divisione II - Polizia giudiziaria * Divisione II - Polizia amministrativa * Archivio - Protocollo generale, copisteria, spedizione Per quanto riguarda l’organizzazione degli archivi degli uffici di pubblica sicurezza, essa venne stabilita dalla circolare del Ministero dell’interno del 1° giugno 1903, 9048-1, definendo le categorie sulla base delle quali classificare la documentazione e suddividendole in permanenti (da conservare a tempo indeterminato presso l’ufficio), intermedie (da conservare 5 anni prima di passarle all’archivio di deposito) e annuali (passate alla fine di ogni anno solare all’archivio “dell’anno precedente” e il successivo a quello di deposito) per ciascuna divisione. La divisione I, l’Ufficio di gabinetto, si occupava della tutela dell'ordine pubblico, sottoponendo a rilievi segnaletici e controlli persone sospette o pericolose per la sicurezza pubblica e svolgendo azione di vigilanza su tutte le forme di riunione pubblica, sulle cerimonie e processioni religiose, sulla stampa e sulla costituzione di società politiche e non; inoltre, gestiva il personale amministrativo e militare e la contabilità. La divisione II, la Polizia giudiziaria, effettuava le indagini sui reati e provvedeva alla raccolta delle prove relative e alla individuazione dei responsabili in diretto contatto con l'autorità giudiziaria. Inoltre, svolgeva attività di ricerca e identificazione di persone, animali e oggetti scomparsi e attuava le misure preventive di vigilanza per l'incolumità pubblica e privata e per la “pubblica moralità”. La divisione III, la Polizia amministrativa ,esercitava funzioni di carattere preventivo: concessione di licenze per la fabbricazione, il commercio, la raccolta e il trasporto di armi non da guerra; del deposito, della vendita e del trasporto di materiale esplosivo; autorizzazioni per manifestazioni pubbliche (rappresentazioni cinematografiche, feste da ballo, gare sportive ecc.), esercizi pubblici (alberghi, ristoranti, sale da biliardo ecc.) e agenzie pubbliche (agenzie di viaggio, di prestito, mostre, fiere campionarie).
  • Condizione giuridica: Pubblico
  • Tipologia: organo periferico dello stato
  • Redazione e revisione:
    Dario Taraborrelli, unknown
  • Fonti:
    Ordinamento degli uffici di pubblica sicurezza