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"Archivio dei Musei Civici" - Perugia

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1838-1964
  • Consistenza: 435
  • Storia archivistica:
    L'archivio storico della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, di cui il fondo preso in esame costituisce una parte rilevante - attualmente conservato presso la sede dell'istituto, in Piazza Giordano Bruno - è il risultato dell'accorpamento di complessi documentari che sono stati conservati in passato in luoghi diversi, fisicamente anche piuttosto distanti tra di loro. Il frazionamento e la disgregazione a cui è stato sottoposto il materiale documentario, che ha peraltro subito nel tempo vari spostamenti dovuti ai molteplici cambi di sede dell'istituto (operati in seguito al terremoto del 1997), ha di fatto rinviato l'effettuazione di un riordinamento organico complessivo dello stesso, che è stato ultimato solo di recente.

    La lunga e complessa operazione di accorpamento di tutto il materiale documentario disperso nelle varie sedi periferiche dell'ente, e in locali diversi della stessa sede centrale, ha preso il via nel mese di novembre del 2001, in occasione della prima ricognizione effettuata dal responsabile dell'Archivio Storico, Dott. Stefano Branda, all'interno dell' ex "Archivio Fotografico", dove sono stati rinvenuti, all'interno di quattro contenitori metallici, completamente privi di alcuna indicazione sul loro contenuto, una notevole quantità di documenti.

    In questa occasione è stato redatto un primo sommario elenco del materiale che, rispettando l'ordine dei cassetti di rinvenimento, fornisce una prima indicazione di massima sul contenuto delle carte in essi raccolte, databili tra la seconda metà dell'800 e i primi anni del Novecento, relative ai Musei Civici di Perugia. Il materiale, immediatamente rivelatosi di notevole interesse scientifico, si presentava in uno stato piuttosto disordinato e lacunoso, come suggerito dalla non esatta corrispondenza tra quanto indicato nelle cartelle e i documenti effettivamente conservati al loro interno.

    Segue, a breve distanza di tempo, nell'agosto del 2002, una seconda ricognizione, effettuata presso i magazzini della Soprintendenza siti in loc. Palazzone, in occasione della quale sono state recuperate un quantitativo considerevole di carte contenute all'interno di altrettante cassette, le quali vennero trasportate presso la sede centrale dell'istituto. Viene in questa occasione stilato dal Dott. Stefano Branda un ulteriore elenco del materiale recuperato, contenente sia fascicoli relativi al fondo dei Musei Civici, ad integrazione del materiale rinvenuto l'anno precedente nei locali dell'ex "Archivio Fotografico", sia fascicoli relativi ai fondi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale a Roma e della Soprintendenza Archeologica della Toscana a Firenze.

    Un ulteriore nucleo di materiali documentari si aggiunge al precedente in occasione di una ricognizione effettuata nel mese di aprile 2004 nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Spoleto dal personale in servizio, in occasione della quale vengono rinvenuti documenti pertinenti all'attività dell'Ispettorato Archeologico di Spoleto, competente sul territorio umbro posto alla sinistra del Tevere negli anni compresi dal 1949 al 1964. Un secondo consistente lotto di materiali provenienti dallo stesso fondo viene fatto pervenire alla sede centrale di Perugia solo nell'anno 2011, ad ulteriore e definitiva integrazione del materiale precedentemente recuperato.

    Una volta riunito in un unico locale tutto il materiale prodotto nel periodo precedente l'istituzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, avvenuta nel 1964, vale a dire quindi in epoca precedente agli ultimi quaranta anni, il Dott. Stefano Branda ha proceduto nelle attività di riordinamento e inventariazione dei fondi conservati presso l'archivio storico dell'ente.
    Il lavoro di redazione degli inventari con il software Sesamo 4.1 è stato condotto - dal 2007 al 2011 -, dalla D.ssa Gabriella Sabatini, e successivamente ripreso e ultimato dalla sottoscritta nei mesi autunnali del 2013, sotto la supervisione scientifica del Dott. Stefano Branda, che ha curato anche la redazione degli indici, avvalendosi della collaborazione della Dott.ssa Lucia Conte, nei mesi estivi del 2012.
    Nei primi mesi del 2014 gli inventari redatti saranno pubblicati nel portale del SIUSA all'interno della sezione dedicata agli "Archivi dell'Umbria" e visualizzabili nella ulteriore sezione ospitante gli "Inventari on Line", a cui si potrà avere accesso anche dal sito della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbra, curato dal Dott. Marco Saioni - in qualità di funzionario responsabile della comunicazione -, tramite un apposito link cliccabile dalla pagina di presentazione dell'archivio storico dell'ente.

    Nello specifico, il fondo del cosiddetto "Archivio dei Musei Civici di Perugia", è pervenuto a questa Soprintendenza in quanto tale istituto venne statalizzato fra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta del Novecento, dando origine all'attuale Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria di Perugia. Il fondo contiene la documentazione concernente l'attività dei Musei Civici dall'inizio del Novecento al 1958, anno in cui le collezioni vennero donate allo Stato. La documentazione ci è pervenuta grazie all'attività dell'ultimo Direttore dei Musei Civici, Umberto Calzoni, che ricoprì tale carica dal 1925 al 1958. All'attività di Umberto Calzoni si deve attribuire anche la presenza della documentazione ottocentesca concernente l'attività ispettiva esercitata da illustri personaggi quali Mariano Guardabassi, Luigi Carattoli e Francesco Moretti; nonché la presenza di una rilevante documentazione riguardante Giuseppe Bellucci.
  • Contenuto:
    Il fondo del cosiddetto "Archivio dei Musei Civici" di Perugia è costituito da 435 unità archivistiche (fascicoli), cronologicamente comprese tra il 1838 e il 1964. E' da tener presente che la documentazione archivistica di epoca ottocentesca riguarda sostanzialmente l'attività ispettiva esercitata da illustri personaggi perugini quali Mariano Guardabassi, Luigi Carattoli e Francesco Moretti; e documenti concernenti l'attività di Giuseppe Bellucci. La documentazione di epoca novecentesca riguarda invece più specificamente l'attività dei Musei Civici di Perugia, specialmente nel periodo in cui la direzione venne tenuta da Umberto Calzoni, che assunse contemporaneamente anche la carica di Ispettore onorario per la zona di Perugia. La competenza di tale istituzione fu attiva fino al 1958, anno in cui il Comune di Perugia donò con atto notarile le intere collezioni dei Musei Civici e il complesso di San Domenico allo Stato, che in pratica ne assunse in pieno la gestione con l'istituzione della Soprintendenza alle Antichità dell'Umbria, con sede a Perugia, avvenuta nel 1964.


    M. Saioni (a cura di), Appunti d'artista. L'inventario dei Musei Civici di Perugia compilato da Walter Briziarelli, Perugia 2003, p. VII.
    I. Bratti, Forma Urbis Perusiae, Perugia 2007.
  • Criteri di ordinamento:
    Con l'intervento portato avanti a partire dal 2007 si è scelto di procedere senza stravolgere l'ordinamento originario delle carte, che sono state inserite all'interno di una apposita banca dati mediante l'utilizzo del software archivistico Sesamo 4.1. Nell'inserimento delle serie si è infatti rispettato l'originario ordinamento topografico o le indicazioni dell'autore. Le sei serie in cui è stato suddiviso il fondo erano già state in qualche maniera impostate da Umberto Calzoni: infatti, la prima serie riguarda l'attività ispettiva di natura archeologica esercitata in Perugia e territorio; la seconda riguarda l'importante massa documentale concernente gli scavi condotti da Umberto Calzoni sulla montagna di Cetona (Siena) negli anni Trenta-Quaranta del Novecento; la terza riguarda le ricerche preistoriche condotte da Umberto Calzoni in Umbria e nelle regioni limitrofe; la quarta riguarda la corrispondenza tenuta dai musei civici negli anni di direzione di Umberto Calzoni (sostanzialmente 1925-1958); la quinta riguarda il materiale documentario di carteggio tenuto da Giuseppe Bellucci con corrispondenti italiani e stranieri; la sesta, materiale di vario tipo (paleo-etno-antropologico, archeologico, geologico, chimico, risorgimentale, etc.) quasi tutto attribuibile all'attività di Giuseppe Bellucci. In tale ordinamento si è data la precedenza al materiale di più stretto interesse archeologico, stanti le necessità istituzionali.
  • Redazione e revisione:
    Castrianni Laura, 01/10/2013, Inventariazione / Sabatini Gabriella, 01/10/2013, Inventariazione / Branda Stefano, 01/10/2013, Riordinamento e inventariazione