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Cesare Curcio

  • Persona
  • Pedace 1904-01-01 - Pedace 1961-12-31
  • Deputato al Parlamento
  • Intestazioni:
    Cesare Curcio
  • Noto protagonista della lotta antifascista, Cesare Curcio già nel 1919, appena quindicenne, era parte attiva della gioventù socialista e due anni dopo, nel settembre del 1921, passò nel Partito Comunista D'Italia e diresse la Gioventù Comunista della sezione di Pedace.
    Viene arrestato più volte tra il 1926 ed il 1938. Nel 1932 , condannato per l'attività di propaganda comunista, è inviato al confino nell’isola di Ponza. Nel marzo del 1943 ospita nella propria casetta di montagna il clandestino Pietro Ingrao, uno dei massimi dirigenti del P.C.I. e futuro Presidente della Camera dei Deputati.
    Fino alla caduta del fascismo (25 luglio 1943) partecipa al Comitato di Liberazione Nazionale cosentino e di Pedace. È sua la firma in rappresentanza del Partito Comunista che, insieme a quella di Annunziato De Luca (in rappresentanza della Democrazia Cristiana) e di Michele De Marco (in rappresentanza del Partito d'Azione), indicano, in attesa delle elezioni, il primo sindaco di Pedace nella figura del poeta e avvocato Michele De Marco, detto Ciardullo.
    Dal 1945 al 1947 dirige l'occupazione delle terre in Sila a causa delle quali viene arrestato e fermato altre volte.
    Ricopre diverse cariche fra cui quella di segretario della Gioventù Comunista e della Confederterra, all'epoca dell'occupazione delle terre, di Sindaco di Pedace (1948), di Consigliere Provinciale (1953) e di Deputato al Parlamento dal 1953 per tutta la II legislatura. Fino al 1961, anno della sua morte, si dedica al lavoro politico nel partito e nelle organizzazioni dei contadini presilani.