Comune di Pollenza, Pollenza (Macerata), sec. XIII -
Ente
Estremi cronologici: sec. XIII -
Intestazioni:
Comune di Pollenza, Pollenza (Macerata), sec. XIII -
Altre denominazioni:
Comune di Pollenza
Fra i numerosi centri o abitati in cui la vita sociale non ha incontrato soluzioni di continuità dalla preistoria ai giorni nostri può essere inclusa anche l'odierna Pollenza.
Tra l'alto e il basso medioevo un condottiero chiamato Milone, di origine quasi indubbiamente franca, volle imporre il suo nome a Pollenza dopo averla ricevuta in feudo dal Papa e da Carlo III come ricompensa per i suoi servigi durante le invasioni barbariche. Quindi, probabilmente dall'anno 879, Pollenza diventa Monte Milone.
Il primo documento in cui Monte Milone appare organizzato come Comune indipendente risale al 1201 quando viene stipulata un'alleanza con l'odierna Treia (allora Montecchio) e Tolentino.
Nel 1248 Monte Milone è al centro di una confederazione con Cingoli, Tolentino, Matelica, Camerino, San Ginesio e Treia ed esercita i suoi diritti sulle comunità vicine ivi compresa Urbisaglia.
Attorno al centro fortificato chiamato "Castrum Montis Milonis" sorgono altri quattro castelli (Cassero, Castel Gualdo, Gagliano e Castel Franco) i quali, gradualmente, entrano a far parte del "castrum" principale.
Nel 1357 vengono emanate le "Costitutiones Aegidianae" al fine di riportare l'ordine e il controllo nello Stato pontificio in cui comuni e signorotti combattevano da anni tra loro per la conquista dei diversi feudi. Le terre della Marca vengono ripartite in cinque categorie: "Civitates Maiores", "Civitates Magnae", "Terrae Mediocres", "Terrae Parvae" e "Terrae Minores". Monte Milone viene incluso tra le "mediocres" e nel 1366 gli è imposto di fortificare la cinta muraria in caso di attacchi esterni.
Segue un periodo di sudditanza ai Buonaccorsi, ai Lazzarini, ai Varano e ai Malatesta per raggiungere poi l'acme della perdita di autonomia con l'arrivo nella Marca di Francesco Sforza.
Nel 1447 si conclude la signoria di Francesco Sforza e Monte Milone si riconsegna allo Stato pontificio.
Nel corso del '500 la vita cittadina acquista un nuovo impulso e con essa le attività economiche ed artigianali tra le quali quella della ceramica che per quattro secoli sarà ritenuta tra le migliori delle Marche.
Tra il 1797 e il 1799 Pollenza è occupata da Napoleone che ne fa sede di cantone e capoluogo del circondario.
Tra il 1799 e il 1807 torna allo Stato ponificio ed è poi inclusa, tra il 1807 e il 1813, nel Regno d'Italia napoleonico all'interno del Dipartimento del Musone, Distretto di Macerata, Cantone di Treia.
Dal 1814 al 1815 entra a far parte del Regno di Napoli. Queste alterne vicende si concludono il 2 e 3 maggio 1815 con l'epica battaglia di Cantagallo che procurò il ritiro delle truppe di Gioacchino Murat e il definitivo ritorno allo Stato della Chiesa.
Durante la restaurazione pontificia Monte Milone è amministrata da un gonfaloniere e posta sotto il governatore di Treia.
Con l'Unità d'Italia Monte Milone torna a chiamarsi Pollenza (1862).
Redazione e revisione:
Forani Jessica, 01/12/2008, schedatura, riordinamento e inventariazione
Bibliografia:
P. CARTECHINI, Organi ed uffici dell'amministrazione napoleonica a Macerata dal 1808 al 1815, in "Studi maceratesi", 8, Macerata, 1972
F. D. ALLEVI, Da Pollenza a Montemilone, in "Studi maceratesi", 7, Macerata, 1973, pp. 103 - 152
S. RICCIARDI, Pollenza. Storia - Arte - Cultura, Pollenza, 2000
M. COMPAGNUCCI, Le conseguenze urbanistiche delle soppressioni civili degli ordini religiosi attuate nella Provincia di Macerata nel corso del XIX secolo, Capodarco di Fermo, 2002