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Opera del Duomo di Orvieto

  • Piazza Duomo, 26
    05018 Orvieto (TR)
  • Telefono: 0763342477
  • Sito web: www.opsm.it
  • Fax: 0763340336
  • E-mail: opsm@opsm.it
  • Altre denominazioni: Opera del Duomo di Orvieto
  • L'Opera del Duomo di Orvieto è l'organismo istituzionale formatosi intorno alla cattedrale in costruzione per affrontare le esigenze tecniche, organizzative e amministrative del grande cantiere, inaugurato nel 1290 con la benedizione della prima pietra da parte di papa Niccolò IV, allora residente in Orvieto. Legata inizialmente all'episcopato e al comune, che fornivano l'ingranaggio burocratico-amministrativo, l'Opera raggiunse nei primi anni del XIV secolo una propria fisionomia, iniziando a configurarsi come una nuova istituzione con un proprio organico e una gestione separata delle finanze, ma soggetta al comune per quanto riguardava la provvista degli ufficiali al vertice della struttura (soprastanti, camerario o camerlengo e notaio del camerario). Nel 1421, grazie all'intervento del papa Martino V, fu emanato uno statuto che rappresenta la prima raccolta organica di norme specifiche nella vita dell'ente, in parte promulgate in precedenza dal comune e contenute negli statuti cittadini. Una variazione fu apportata alla metà del Cinquecento (1553), quando le mansioni del camerario vennero distribuite tra il camerlengo e la nuova figura del cassiere. Ma i cambiamenti più significativi si verificarono a partire dall'Unità d'Italia, quando intervenne come referente istituzionale lo Stato (1866). Successivamente, le leggi concordatarie (1929 e la l. 27.5.1929 n. 848 per l'applicazione degli accordi Lateranensi) segnarono l'avvio del processo di trasformazione dell'Opera del Duomo in Fabbriceria, concluso negli anni Quaranta del secolo scorso con la definitiva attribuzione all'ente delle competenze sull'amministrazione del patrimonio e sulla manutenzione della cattedrale "senza alcuna ingerenza nei servizi di culto". Oggi l'Opera del Duomo è una Fabbriceria, disciplinata, come le altre, dall'art. 72 della l. 20 maggio 1985 n. 222. E' classificata come Fabbriceria maggiore, di conseguenza, l'organo di gestione è un Consiglio d'Amministrazione composto da sette membri in carica per tre anni: due nominati dal vescovo e cinque dal ministro dell'Interno, sentito il parere dello stesso ordinario diocesano.
    L'Opera ha custodito e gestito il proprio archivio fin dal momento in cui si è delineata e si è consolidata la fisionomia specifica dell'ente, vale a dire fin dal Trecento, quando la Fabbrica ebbe anche una propria sede che, con successivi ampliamenti e importanti modifiche, è ancora quella attuale ubicata sulla Piazza del Duomo. Ma il suo ruolo come istituto conservatore si manifesta e si rafforza nel periodo post-unitario, forse anche grazie alla presenza nel Consiglio di Amministrazione di personalità di spicco del mondo della cultura quali lo storico Luigi Fumi e l'ingegnere Paolo Zampi, protagonisti della grande campagna di restauri puristi di fine Ottocento. Proprio in questi anni l'Opera si configura come un'istituzione di riferimento civico, sia per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico artistico di Orvieto confluito a vario titolo nel Museo, sia per la conservazione del patrimonio bibliografico e documentario, incrementato grazie a donazioni e depositi. Proprio tra i fondi ricevuti in questi anni figura quello dell'Accademia "La Nuova Fenice", depositato insieme alla biblioteca del sodalizio il 28 luglio 1903.

    Bibl.:
    L. Andreani, "La ricerca d'archivio", in "La Cappella Nova o di San Brizio nel Duomo di Orvieto, a cura di G. Testa, Milano, Rizzoli, 1996, pp. 416-419
    Lucio Riccetti, "Opera. Piazza. Cantiere. Quattro saggi sul Duomo di Orvieto", Foligno, Edicit, 2007. Il saggio dedicato all'Opera riprende gli studi precedenti con l'aggiunta di ulteriori informazioni
    L. Andreani - C. Rossetti, " L'archivio dell'Opera del Duomo di Orvieto e i suoi archivi aggregati: organizzazione e gestione", in "La casa di Dio. La fabbrica degli uomini". Atti del Convegno (Ravenna, 26- settembre 2008), a cura di G. Zacchè, Modena, 2009
    L'archivio è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 12,30, previo appuntamento telefonico.
  • Redazione e revisione:
    Andreani Laura, 01/12/2008, riordinamento e inventariazione