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Cassa di risparmio di Perugia, Perugia, 1908 - 1999

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1908 - 2003
  • Intestazioni:
    Cassa di risparmio di Perugia, Perugia, 1908 - 1999
  • Altre denominazioni: Cassa di risparmio di Perugia / Banca dell'Umbria 1462 spa, Perugia 1999 - 2003 [ L'8 maggio 1999 l'assemblea degli azionisti ha deciso il cambiamento della ragione sociale, modificando la denominazione in Banca dell'Umbria 1462 spa, assunta ufficialmente il 28 giugno dello stesso anno. ]
  • La Cassa di risparmio di Perugia venne fondata nel 1908; fu l'ideale continuazione di un precedente istituto, la Cassa di Perugia, frutto dell'iniziativa di alcuni esponenti del patriziato e del clero perugino che, funzionante dal 1844, nel 1889 si fuse con la Banca perugina di sconto, originando la Banca di Perugia, e nel 1904 venne assorbito dalla Banca commerciale italiana.
    L'atto di istituzione della Cassa venne stipulato il 22 settembre 1908 alla presenza di 67 soci fondatori; con esso venne anche approvato lo statuto, parzialmente modificato dall'assemblea dei soci il 22 dicembre dello stesso anno.
    La Cassa era composta da soci che si riunivano in assemblee ordinarie e straordinarie; l'amministrazione era affidata ad un consiglio costitutito dal presidente, vicepresidente, segretario e sei consiglieri. Il presidente e i consiglieri erano eletti tra i soci dall'assemblea e il consiglio, una volta formatosi, nominava il vicepresidente e il segretario. Il presidente era a capo dell'amministrazione, presiedeva le adunanze del consiglio e le adunanze generali e curava l'esecuzione delle relative deliberazioni. L'assemblea dei soci nominava anche due sindaci, che avevano il compito di eseguire controlli e ispezioni, rivedere i bilanci consuntivi riferendone all'assemblea, vigilare sul buon andamento dell'istituto in ottemperanza alle leggi e allo statuto. Il consiglio di amministrazione eleggeva l'organico degli impiegati e dei salariati e anche il direttore, che trattava tutti gli affari dell'istituto, firmava la corrispondenza, le girate e le quietanze delle cambiali, i vaglia, gli assegni e i libretti di deposito, i buoni fruttiferi a scadenza fissa e le fedi di deposito, vigilava sul buon funzionamento di ogni singolo servizio, proponendo al consiglio tutto ciò che fosse ritenuto opportuno agli interessi dell'istituto e dava esecuzione alle deliberazioni del consiglio.
    L'autorizzazione all'apertura della Cassa fu sancita dal r.d. 14 gennaio 1909 e, il 26 aprile delle stesso anno, iniziarono le operazioni al pubblico.
    La nuova banca, sin dall'inizio, non deluse le aspettative ed assolse, malgrado Perugia si trovasse al centro di una realtà agricola non ricca, il compito che si attendeva dalla sua ricostituzione, accordando il credito agli agricoltori e operando con industriali e commercianti che offrivano valide garanzie.
    Nel 1910, per diffondere meglio il nome della Cassa e l'idea del risparmio, furono istituiti uffici corrispondenti o recapiti di seconda classe nelle località di Pianello, San Martino in Campo, Ripa, Agello, nel territorio perugino.
    Nel 1911 venne redatto il regolamento interno, complementare dello statuto del 1909, che fu più volte modificato nel corso dell'attività dell'istituto.
    Nello stesso anno fu aperto anche l'ufficio corrispondente di Corciano, a cui seguirono quello di Spina di Marsciano (recapito di prima classe), di Santa Maria degli Angeli di Assisi e di Pozzuolo di Tuoro sul Trasimeno; nel 1913 il recapito di Preggio di Umbertide e la Filiale di prima classe di Todi, con alle dipendenze l'ufficio di Montecastello di Vibio e la Filiale di Marsciano.
    Nel 1915 fu aperta la Filiale di Amelia e, l'anno successivo, l'ufficio corrispondente di Sant'Orfeto: nel 1917 si inaugurò la Filiale di San Casciano dei Bagni in Toscana. Nel 1920 furono aperti la Filiale di Magione, un recapito a Mugnano di Perugia e uno a Valfabbrica. Nel 1921, in seguito alla chiusura, anche in Umbria, degli istituti di credito minori, la Cassa assorbì la Banca agricola di Spello, già in liquidazione volontaria, insieme all'esercizio dell'Esattoria comunale, già gestita dalla stessa Banca. Nello
    stesso anno si inaugurò la nuova Filiale di Assisi; nel 1922 furono aperti la Filiale di Chiusi in Toscana, quella di Umbertide e nuovi recapiti a Todi, Amelia, Marsciano, Pozzuolo, dipendenti dalle varie filiali; sempre nello steso anno si creò la Filiale di Bevagna, con annesso il recapito di Cannara. A seguito del rinnovo dei contratti di appalto delle esattorie comunali, alla Cassa fu riconfermata quella consorziale di Amelia e furono aggiudicate quelle di Marsciano, Magione e consorziale di Todi.
    Nel 1925 la Cassa fronteggiò, senza ricorrere ad aiuti esterni, una crisi originata dalle numerose richieste dei depositanti che avevano reclamato il rimborso dei propri risparmi. L'istituto diede prova della propria stabilità economica ma, nonostante ciò, in seguito a tali eventi, dal Ministero dell'Economia nazionale, venne inviato alla fine del 1925 un commissario straordinaio. Questi, uniformandosi al r.d.l. 10 febbraio 1927, n. 269 e alle direttive del Governo per la ripartizione delle zone di lavoro di ciascuna delle casse operanti in provincia, operò scambi di filiali e reclamò il diritto di operare nelle piazze che appartenevano alla naturale influenza della Cassa di risparmio di Perugia. Si formò, così, un'organizzazione periferica che, salvo qualche modifica, operò fino agli anni Sessanta.
    Nel 1927 vennero assorbite la Cassa rurale di Fossato di Vico e la Cassa di risparmio di Gualdo Tadino; l'anno sucessivo si creò la Filiale di Ponte San Giovanni di Perugia, su richiesta della popolazione e a seguito di un accordo con il Piccolo credito di Perugia, che chiuse la propria agenzia in quella località. In attuazione del citato decreto del 1927, venne istituita la Federazione delle casse di risparmio della provincia di Perugia, con sede proprio presso la Cassa di risparmio; quest'ultima, secondo le modifiche statutarie del 1928, poteva nominare nel consiglio di amministrazione della Federazione uno o più componenti come rappresentanti effettivi dell'istituto e altrettanti consiglieri come raprresentanti supplenti.
    Il 4 novembre 1932, alla presenza di numerose autorità, del ministro dell'agricoltura e foreste (1) e di rappresentanti di vari istituti di credito locali, si inaugurò la nuova sede della Cassa, situata sempre in corso Vannucci e realizzata su progetto dell'architetto Dino Lilli con la direzione tecnica dell'ingegnere Mastrodicasa.
    Nel 1934 si aprì la Filiale di Deruta, apertura sollecitata anche dall'insistenza della cittadinanza e delle autorità locali.
    Nel 1935 si aprirono gli sportelli della nuova Filiale di Gubbio e, nel 1938, in osservanza delle direttive del Governo per il riodinamento degli sportelli bancari, fu disposto che le filiali del Monte dei paschi di Siena di Pozzuolo, del Banco di Roma di Santa Maria degli Angeli e del Banco di Santo Spirito di Assisi, venissero incorporate nelle agenzie locali della Cassa.
    Con r.d. 20 marzo 1939, n. 573 fu istituita la Federazione delle casse di risparmio dell'Italia centrale, con sede presso la Cassa di risparmio di Roma, che accomunò le consorelle di Umbria, Marche e Lazio.
    Dal 16 giugno 1939 la Cassa aderì all'Istituto federale di credito agrario per l'Italia centrale e gestì, in locali appositamente adattati nella sua sede centrale, la Rappresentanza di Perugia, con lo scopo di potenziare con mezzi adeguati le locali risorse agricole, alleggerendo gli oneri dei finanziamenti a vantaggio degli agricoltori.
    Il secondo conflitto mondiale e le conseguenze del dopoguerra originarono un breve periodo commissariale, iniziato con il decreto prefettizio del 17 novembre 1944; il commissario venne eletto, poco dopo, presidente e resse la Cassa fino al 1947.
    Negli stessi anni la Cassa fu chiamata a far parte del consiglio dell'Associazione fra le casse di risparmio italiane.
    Nel 1947 si istituì il recapito di Scheggia Pascelupo, aggregato alla Filiale di Gubbio e, per dare maggior contributo all'agricoltura, si raggiunse un accordo nazionale per il credito agrario di miglioramento.
    Nel 1950 fu incorporato il Monte di credito su pegno di Todi che, per la modestia dei mezzi a sua disposizione, non poteva più assolvere ai suoi compiti. Si discusse anche della fusione con il Monte di credito su pegno di Perugia, attivo dal 1462 e il cui assorbimento avvenne, di fatto, solo nel 1972.
    La Cassa contribuì nel 1953 all'istituzione dell'Istituto di credito per il finanziamento a medio termine alle medie e piccole industrie dell'Umbria attraverso la costituzione del Medio credito regionale umbro.
    Nel 1956, in seguito agli ingenti danni subiti dall'agricoltura, la Cassa intervenne in modo cospicuo, attraverso l'Istituto federale di credito agrario.
    Promosse anche molte iniziative, soprattutto in ambito scolastico, volte a sollecitare il piccolo risparmio attraverso la Giornata mondiale del risparmio: l'impegno dimostrato in tale iniziativa tributò all'istituto il conferimento, da parte del Presidente della Repubblica, di una medaglia d'oro quale benemerito della cultura, dell'arte e della scuola.
    Negli anni Cinquanta gli investimenti riguardarono l'acquisto o l'ammodernamento di filiali ed agenzie. Nel 1956, per una più razionale distribuzione tra le consorelle degli sportelli esistenti nell'ambito di ciascuna provincia, fu ceduta la Filiale di Amelia alla Cassa di risparmio di Terni.
    Nel 1959, anno del cinquantenario, la Cassa dispose l'accantonamento, con prelevamento dagli utili lordi, di fondi, che vennero utilizzati per opere di pubblica utilità. Nel 1960 si ottenne l'autorizzazione all'apertura di una agenzia di città.
    Nel maggio 1992 la Cassa ha mutato la struttura societaria, dando origine ad una fondazione e ad una Società per azioni. L'8 maggio 1999 l'assemblea degli azionisti ha deciso il cambiamento della ragione sociale, modificando la denominazione in Banca dell'Umbria 1462 spa, assunta ufficialmente il 28 giugno dello stesso anno.
    Con la firma dell'accordo del 9 marzo 2000 tra la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e ROLO Banca 1473 è iniziata la collaborazione con quest'ultima che, nel luglio 2000, è diventata azionista della Banca con il 40% del capitale sociale e nel novembre dello stesso anno è arrivata a detenerne il 71,75%. Attraverso tale operazione Banca dell'Umbria è entrata a far parte del
    gruppo UniCredito Italiano. Nel gennaio 2003 Rolo Banca è stata incorporata in Unicredit Banca che è diventata quindi l'azionista di riferimento e nel giugno dello stesso anno ha portato al 97,5% la propria quota di partecipazione nell'istituto di credito perugino (2).

    1) Con la legge 20 novembre 1859 ed il relativo regolamento 18 agosto 1860, le Casse di Risparmio, dato il loro fine filantropico, venivano classificate come opere pie dipendenti dal Ministero dell'interno e assoggettate all'imposta di mano morta. Con il regio decreto legge del 1° aprile 1862, riconosciutone il carattere commerciale, le Casse di Risparmio passarono alle dipendenze del Ministero dell'agricoltura, industria e commercio, gravate perciò dall'imposta di ricchezza mobile. Per un ulteriore approfondimento si veda il volume SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, BANCA DELL'UMBRIA 1462. FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PERUGIA, L'archivio storico della Cassa di rispamio di Perugia e fondi aggregati. Inventari, a cura di M. L. BONOFIGLIO, E. GIOVAGNOLI, A. PEDETTA, coordinamento scientifico di F. TREVISAN, Perugia, s.e., 2003 (Scaffali senza polvere, 7), pp. 18.
    2) Le informazioni sono state riprese dal SIUSA (Sistema informativo unificato delle soprintendenze archivistiche). Per un ulteriore approfondimento si veda il volume SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA, BANCA DELL'UMBRIA 1462. FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PERUGIA, L'archivio storico della Cassa di rispamio di Perugia e fondi aggregati. Inventari, a cura di M. L. BONOFIGLIO, E. GIOVAGNOLI, A. PEDETTA, coordinamento scientifico di F. TREVISAN, Perugia, s.e., 2003 (Scaffali senza polvere, 7), pp. 17-35.

  • Redazione e revisione:
    Bonofiglio Maria Luisa, 01/12/1997, ordinamento ed inventariazione / Fratta Cristina, 01/02/2010, riversamento in Sesamo