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Spedizione italiana al Karakorum - 1954

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1953 - 1994
  • Storia archivistica:
    L'INTERVENTO ARCHIVISTICO
    Nel giugno del 2004, in accordo con la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta, è iniziato, da parte della sottoscritta Enrica Caruso, il lavoro di riordino dei numerosi fondi archivistici della Biblioteca Nazionale del C.A.I., conservati presso la Sala consultazione "Toni Ortelli", spazio diviso tra la Biblioteca Nazionale del C.A.I. e il Centro Documentazione Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi" C.A.I.-Torino. Insieme al Direttore del Museo Aldo Audisio si è stabilito, nell'ambito di un progetto più ampio, di revisionare alcuni fondi del Museo già inventariati.
    Si è deciso, così, di utilizzare un unico supporto informatico, il database Sesamo versione 4.1 della Regione Lombardia, sia per i fondi archivistici della Biblioteca che per quelli del Museo quali il Fondo Spedizione Italiana al Karakorum 1954, il Fondo Libri di Rifugio e il Fondo Libretti Guide Alpine, al fine di semplificare e velocizzare il reperimento delle carte chieste in consultazione dagli utenti a partire da un unico database.
    Il fondo fa parte dell'Archivio Alpinistico del Centro Documentazione Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi" C.A.I-Torino.

    INTERVENTO DELL'ANNO 1995
    Il Fondo Spedizione italiana del 1954 al Karakorum fu donato al Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi" dal Club Alpino Italiano, Sede Centrale di Milano, nel 1981, a corredo dei materiali della spedizione già pervenuti in fasi successive al Museo tra il 1955 e il 1981. Purtroppo, la conservazione inadeguata che ne è stata fatta per lunghi anni presso gli scantinati della Sede Centrale del C.A.I. ha favorito il degrado di una considerevole parte dei documenti -perlopiù veline- di per sé fragili e soggetti all'azione distruttiva dei componenti acidi della carta.
    Si tratta di un fondo assai peculiare. E' costituto in buona parte da copie di atti, minute di lettere inviate e molteplici copie di lettere ricevute. In quel periodo infatti non era ancora in uso la macchina fotocopiatrice: si era quindi costretti a riprodurre i documenti mediante copiatura dattiloscritta. Per questo motivo di ogni atto venivano preparate più copie dattiloscritte, da conservare in archivio per eventuali successivi utilizzi.
    Della sorte dei documenti originali mancanti nulla è dato sapere. Si può soltanto supporre che, considerata la delicatezza delle questioni trattate, alcuni originali siano stati conservati dai dirigenti del C.A.I., oppure prelevati dai magistrati per allegarli ai fascicoli processuali.
    A causa delle evidenti lacune riscontrabili nella documentazione, è comunque certo che si tratta di un fondo menomato e più volte rimaneggiato, quanto meno tutte le volte che si rese necessario consultarlo per l'aprirsi di un nuovo contenzioso.
    Al momento del riordino, il materiale documentario si presentava suddiviso in fascicoli, riportanti sulle rispettive camicie diverse segnature e annotazioni, molto spesso non rispondenti al contenuto effettivo. Ogni fascicolo è stato quindi accuratamente esaminato e riordinato cronologicamente, tenendo conto dei nessi tra i singoli atti e nel rispetto delle tracce di ordinamento originale. I centosessanta fascicoli presenti non sono stati semplicemente giustapposti in ordine cronologico, ma suddivisi in nove "serie", corrispondenti sia a vere e proprie tipologie documentarie (verbali, contabilità, ecc.) sia a raggruppamenti di corrispondenza relativa a singole questioni ("Organizzazione della spedizione e questioni connesse", ecc.). Tuttavia, la molteplicità delle polemiche occorse durante e dopo la spedizione nonché la complessità degli intrecci tra le numerose vertenze apertesi fanno sì che lo studioso, al fine di ottenere il maggior numero di informazioni, oltre a concentrare l'attenzione sulla serie il cui titolo più si avvicina all'oggetto della ricerca, debba consultare anche le altre serie documentarie.
    E' stata infine apposta una doppia numerazione di "cartella" (semplice contenitore fisico) e di fascicolo (unità documentaria), riportata in inventario su doppia colonna.
    [Daniela Caffaratto, Inventario del Fondo Spedizione italiana al Karakorum-1954 (1953-1994), Torino, giugno 1995].

    INTERVENTO DELL'ANNO 2006
    Nel maggio 2006 sono state effettuate la revisione e la ridigitalizzazione dei dati, passando dalle 160 unità archivistiche del 1995 alle odierne 172 ed è stato redatto l'inventario cartaceo e informatizzato. I dati sono stati inseriti sul database Sesamo versione 4.1; trattandosi del primo fondo inserito, il suo numero di classificazione del database e di conseguenza del presente inventario è 1.

    UBICAZIONE
    Il Fondo Spedizione Italiana al Karakorum-1954 (1953-1994) è costituito da 172 unità archivistiche (nell'inventario a stampa denominate fascicoli) conservate in 17 unità di conservazione (scatole, ma nell'inventario a stampa leggi buste) e collocate nella Sala consultazione Toni Ortelli nella sezione appartenente al Centro Documentazione Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi" C.A.I.-Sezione di Torino presso la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano.

    L'archivista Enrica Caruso
  • Strumenti di ricerca interni: Rubriche
  • Redazione e revisione:
    Caruso Enrica, 28/02/2006, riordino