Estremi cronologici: [seconda metà sec. XVII] - 1855 ottobre 17
Consistenza:
150 unità archivistiche.
Storia archivistica: Il fondo archivistico, prima di questo intervento di ordinamento e di inventariazione, non era stato mai oggetto di approfondita descrizione archivistica. Nell'anno 2008 è stata effettuata, in SIUSA, una scheda descrittiva ad opera dell'archivista Letizia Guidi di Fano. In fase dell'attuale intervento di ordinamento delle carte, in concerto con la dott.ssa Rosangela Guerra della Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria e delle Marche, dal sottoscritto archivista è stata per la prima volta creata una struttura archivistica articolata in quattro serie archivistiche: "Diplomi, attestazioni e requisiti", "Corrispondenza ed atti legali", "Manoscritti e memorie" e "Disegni, stampe e carte geografiche". L'attuale ordinamento ed articolazione della documentazione all'interno delle predette serie ha di fatto cristallizzato e confermato un embrionale, pregresso, ordinamento assegnato alle carte. Infatti tutti i documenti sciolti sono stati ritrovati già suddivisi secondo un coretto criterio logico e contestualmente condizionati all'interno di tre originarie camice cartacee, una delle quali avente vergata una propria titolazione originale. In fase di schedatura sono state compilate “ex novo” 150 schede (tra unità archivistiche ed unità documentarie), riconducendole, secondo il metodo storico, all’interno delle nuove serie di appartenenza. Durante la medesima fase ad ogni unità archivistica o documentaria è stato assegnato un nuovo, univoco, numero di corda, trasversale alle quattro serie. Infatti non è stato possibile ricostruire e conservare la pregressa segnatura archivistica poiché questa è stata riscontrata solo su alcuni documenti. Tuttavia, al fine di non perderne la memoria, ove trovata, ne è stata data informazione all'interno del corpo della scheda. Relativamente ai due fascicoli contenenti, sciolte, le stampe e i disegni, è stato necessario realizzare, anche, un intervento di ordinamento e movimentazione fisica di alcune tavole ritrovate, erroneamente, fuori posto. Il lavoro di ordinamento è stato facilitato dalla presenza di due differenti, pregressi, numeri di corda che contraddistinguono le une dalle altre tavole. Nel primo fascicolo (quello delle stampe e delle incisioni) le tavole hanno tutte applicate un timbro a tampone; mentre nel secondo fascicolo (quello formato prevalentemente dai disegni) i fogli presentano, per la maggior parte, una pregressa segnatura numerica data a graffite.
Contenuto: La presente, residuale, documentazione forma l'archivio dell'architetto Michelangelo Boni di Cagli, vissuto ed operante nel XIX secolo. Il fondo, conservato presso il Polo d’Eccellenza istituito nel palazzo Beradi-Mochi Zamperoli di Cagli, è composto da 150 unità (tra unità archivistiche ed unità documentarie), condizionate entro una sola grande scatola lignea. La documentazione, ad eccezione di alcune lettere e documenti amministrativi risalenti alla prima metà del XIX secolo e di pertinenza della famiglia Boni, riguarda nello specifico la vita e la carriera dell'architetto Michelangelo Boni, formatosi nella prestigiosa Accademia Pontificia di San Luca di Roma tra il 1831 e il 1834. Non a caso in archivio si conservano sette diplomi, o attestati di riconoscimento, rilasciati in favore del Boni nel corso della prima metà dell'ottocento, cinque dei quali, proprio, da maestri e professori dell'Accademia romana. Vi sono, poi, un rescritto pontificio accordante la facoltà di poter consultare i libri proibiti ed, infine, un attestato di pubblica riconoscenza rilasciato dall'allora gonfaloniere della città di Cagli. Vi sono, poi, conservate alcune lettere e documenti amministrativi, legali e giuridici, prodotti nell'arco del XIX secolo e spettanti tanto, in generale, alla famiglia Boni, quanto, in particolare, all'architetto Michelangelo. I documenti relativi alla famiglia Boni riguardano affari sostenuti dal di lui padre Nicola. Degno di nota è un piccolo manoscritto, autografo, ove l'architetto Boni ha descritto, in ordine di secolo, le principali opere pittoriche ancora conservate all'interno delle chiese cagliesi. Il manoscritto offre un'interessantissima guida storico-artistica della sua città natale, ancora ampiamente consultata dagli addetti ai lavori. Infine si segnala tutta una serie di disegni realizzati dall'architetto Michelangelo Boni nel corso della sua esistenza, come anche stampe, incisioni e carte geografiche da questi posedute e collezionate, quale amante della storia dell'arte del tempo. Nello specifico si segnalano un corpora settecentesco di carte geografiche stampate nella seconda metà del XVII secolo presso la stamperia del seminario di Padova. Un album, o taccuino, autografo, ove vengono disegnati, o semplicemente abbozzati, edifici (piante, prospetti ed alzati), statue, particolari anatomici, elementi ed ornamenti architettonici di qual si voglia genere e natura copiati dal vivo, come anche, ricreati dalla fantasia e dall’estro dell'architetto. Un fascicolo sciolto contenente, in massima parte, incisioni e stampe, la maggior parte delle quali di epoca settecentesca, raffiguranti diversi soggetti, spaziando da scene di carattere religioso ad ambientazioni meramente profane e mitologiche. Infine un altro, consistente, fascicolo dove si conservano, in maniera preponderante, autografi disegni sciolti realizzati dall'architetto Boni nel corso del XIX secolo, sia durante il breve soggiorno romano, sia nella sua natia Cagli. Anche questi disegni spaziano tra molteplici generi ed ambientazioni, affrontando materie e tematiche di argomento religioso, che mitologico-pagano. Diverse sono le tavole dedicate alla raffigurazione di facciate, interni, spaccati e piante di edifici, alcuni anche riconoscibili grazie all’inserimento di tioli o di note esplicative. Tuttavia la maggior parte dei disegni, soprattutto quelli dedicati alla raffigurazione di decorazioni, fregi, metope, capitelli e cornici ornate, nella maggior parte dei casi, a motivo vegetale e floreale, rappresentano veri e propri esercizi grafici e calligrafici. In quest’ultimo fascicolo si conserva la nota tavola progettuale (spaccato e pianta) del nuovo teatro della città di Cagli. Per comprendere a pieno l'efficacia del lavoro svolto dal Boni e l'importanza di questo patrimonio documentario, si ritiene quanto mai utile riportare integralmente quanto scritto da Lorenzo Pagnini nell'"Abstract" del suo studio titolato "Il fondo disegni di Michelangelo Boni architetto a Cagli": "La galleria dei disegni di Michelangelo Boni ripercorre didatticamente una stagione di architettura attraverso l’immaginario e il repertorio del miglior allievo dell’Accademia di San Luca sotto la direzione del Valadier, professore nella “Cattedra di Architettura Pratica”. Un architetto cagliese il cui ruolo culturale non è stato ancora pienamente riconosciuto dalla storiografia. Fu anticipatore di una prassi del recupero storico-architettonico con importanti scoperte pittoriche nell’ambito di restauri da lui eseguiti all’interno di un contesto risorgimentale pre-unitario ancora caratterizzato da emergenze di igiene e salubrità urbana. Il suo pensiero architettonico fu portatore di un misurato classicismo, rigidamente accademico, ma annunciatore di uniformità e di dialogo con le preesistenze, vitale per le sue aderenze sociali e culturali alle istanze della cittadinanza cagliese da cui ebbe pieno riconoscimento. Per questo si inserì compiutamente nella cultura ottocentesca della sua città cui seppe portare il ‘lume delle arti’ e di cui rimane una salda figura di riferimento che ha saputo raccogliere profonda ‘stima e affetto’ a imperitura memoria".
Limitazioni consultabilità: La consultazione del fondo Michelangelo Boni è normalizzata dal regolamento interno del Polo di Eccellenza di Cagli che ne disciplina l'accesso, la consultazione e le eventuali modalità di riproduzione.
Redazione e revisione:
Massimo Bonifazi, 04/09/2020, redazione