Comune preunitario di Calvi, Calvi dell'Umbria (Terni), sec XI - 1860
Ente
Estremi cronologici: sec. XI - 1860
Intestazioni:
Comune preunitario di Calvi, Calvi dell'Umbria (Terni), sec XI - 1860
Altre denominazioni:
Comune preunitario di Calvi
Calvi dell'Umbria è un borgo situato sulle pendici boscose del Monte San Pancrazio. Il suo nome deriva forse da un'antica gens romana la "Gente Calvia" che diede il nome al castello, come si può dedurre da ricchi reperti archeologici, are, sarcofaghi, epigrafi, statue e monete disseminate nel sottosuolo.
Altro nome antico è "Carbium" che significa: "via degli scogli". I primi documenti che parlano di "Carbi", sono riportati nel Regesto Farfense, in cui si ha notizia di una certa Giulia che, nel 1072, doveva al monastero di Farfa alcune terre. La storia di Calvi si intreccia in gran parte con quella della figura del patrono S. Pancrazio, simbolo per i calvesi delle libertà cittadine e strenuo difensore del Castello.
Si ha notizia di un'avvenuta donazione di terre, castelli, chiese e beni fatta da Ascaro e Gebaldo "de Castello Carbi et de castello Barbolano" nel 1082. Scarse sono le notizie relativamente alle vicende storiche riguardanti la comunità nei secoli XI e XII. Nel 1261 fu sottomessa a Narni ma con un proprio sindaco. Fu libero comune nello Stato della Chiesa. Nel 1376 Gregorio XI dette a Calvi statuti comunali speciali. Nel 1410 antiche contese per i confini furono composte dai dottori in legge Giovanni da Otricoli e Clemente da Todi. Occupata da Braccio fu ridata a Martino V nel 1420. Il 17 febbraio 1451 furono definiti i confini comunali con Otricoli come risulta da un atto rogato dal notaio Benedetto de Oppizzonis. Si ha notizia dell'emissione di un Lodo in data 18 agosto 1456, documento ritenuto fondamentale per la toponomastica del territorio.
Dal secolo XIII al secolo XVII Calvi fu governata dagli Orsini e dagli Anguillara sotto l'influenza della Chiesa. Questo fu un periodo di notevole splendore economico grazie agli scambi commerciali con Roma. Subì gravi devastazioni a causa della peste nel 1527. Il 13 giugno 1553 Calvi si dette gli Statuti comunali. Nel 1798 le truppe francesi entrarono nella città dove si scontrarono con quelle napoletane venute in aiuto agli abitanti del luogo. Leone XII nel 1825, riportò Calvi sotto la delegazione di Spoleto, nella diocesi di Narni, nominando protettore del castello il cardinale Carlo Odescalchi. Nel 1829 Calvi era una podesteria, con gonfaloniere di seconda classe, soggetta a Narni, nel distretto di Terni, delegazione di Spoleto. Aveva allora 1261 abitanti (1).
Nel 1833 venne pubblicato un nuovo riparto territoriale, in base al quale l'Umbria risultava suddivisa nelle tre delegazioni, o province, di Perugia, Spoleto e Orvieto. I comuni erano divisi in cinque classi, in base alla popolazione.
Un nuovo provvedimento sull'organizzazione della pubblica amministrazione venne emanato da Pio IX il 22 novembre 1850. Calvi venne i ncorporata nella Provincia di Spoleto alle dipendenze del comune di Narni.
1. Cfr. Tabarrini Mario, L'umbria si racconta, Dizionario A - D, Foligno 1982, pp. 225 - 227.
Redazione e revisione:
Gubbiotti Luana, 01/01/2003, ordinamento ed inventariazione / Cari Paola, 01/01/2003, ordinamento ed inventariazione