Storia archivistica: Il primo contatto con Mario Capanna è stato stabilito da Rossella Santolamazza, funzionaria dell’allora Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, nel novembre 2018. L’Istituto, come da tradizione, continuava a lavorare sulla ricognizione degli archivi della politica e, a seguito della segnalazione di un ex assessore regionale umbro del Partito della Rifondazione comunista, Stefano Vinti, furono avviati i primi colloqui per accertare la presenza di documentazione presso la residenza di Capanna nei pressi di Città di Castello, e valutare la possibilità di avviare le procedure per la dichiarazione di interesse storico particolarmente importante dell’archivio. La notifica fu poi emessa in data 22 maggio 2019, sulla base di una rilevazione della consistenza e della tipologia del materiale documentario fatta dallo stesso produttore e proprietario delle carte, allora raccolte in 6 scatoloni. La Soprintendenza successivamente inserì questo fondo tra quelli da sottoporre a valutazione della Direzione generale archivi, nell’ambito della programmazione annuale per il 2019 relativa alle attività da svolgere sugli archivi di partiti, associazioni, movimenti e personalità politiche e sindacali, previste dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205. Il progetto fu approvato e ne fu prevista la realizzazione a partire da dicembre 2019, affidandone l’incarico per il riordinamento e l’inventariazione con il software Archimista e per la digitalizzazione di un nucleo di documenti particolarmente significativi alla società Memoria srl di Roma. Nel frattempo Mario Capanna aveva raccolto ulteriore documentazione da lui prodotta, recuperata anche nella sua abitazione milanese e accorpata alla precedente, tanto da andare a costituire un fondo ben più cospicuo che, al momento dell’avvio dell’intervento e del trasferimento dell’archivio da Città di Castello alla sede romana di Memoria, nel settembre 2020, ammontava complessivamente a 14 scatoloni. L'ordinamento è stato improntato al rispetto delle tracce di archiviazione intenzionale del soggetto produttore e all'indirizzamento dentro tale impalcatura dei molti documenti rinvenuti sfusi negli scatoloni (poco più di un terzo del totale). Dove tale capienza non era data, sono stati altresì formati nuovi fascicoli con documenti omogenei per ambito di intervento o materia. All'interno delle unità archivistiche originarie è stata creata, se necessaria per una migliore comprensione del contenuto, una ripartizione tipologica dei documenti innovando rispetto al deposito originario, che li aveva posti in un'unica sequenza cronologica (spesso da perfezionare). Dal momento che nella maggior parte dei fascicoli la raccolta di pagine di giornale, numeri interi o ritagli stampa è di gran lunga la tipologia prevalente, si è scelto di estrapolare dall’ordine cronologico generale lettere, biglietti, comunicati, appunti manoscritti ecc., altrimenti di difficile descrizione e individuazione. Si è proceduto a un controllo puntuale della sequenza cronologica dei molti giornali conservati i quali caratterizzano l'archivio e denotano Mario Capanna come un vorace lettore di carta stampata quotidiana e un certosino cacciatore di notizie o commenti su tutti i fatti e fenomeni di suo interesse. Con il suo consenso sono stati eliminati i ritagli, di nessun interesse storico, relativi a pubblicità dei suoi volumi ed alleggerito l'archivio dei numeri di molte riviste, conservati per intero e per i quali è stato mantenuto solo l'articolo di interesse di Capanna (quasi sempre da lui segnalato sulla copertina). Lo stato di conservazione delle carte era mediamente buono, tranne per la presenza di graffe e punti di spillatrice totalmente arrugginiti, che si è provveduto a rimuovere e sostituire con graffe plasticate. Il numero relativamente scarso di documenti 1967-1970 è dovuto alle vicissitudini legate ai frequenti cambi di dimora di Mario Capanna in quegli anni, anche per mo-tivi di sicurezza personale. I 58 fascicoli dell'archivio sono stati numerati "a corda chiusa". L'archivio è stato totalmente rifascicolato (mantenendo all'interno le cartelline originali se esistenti). Su ogni fascicolo e sui dorsi dei faldoni è stata apposta una etichetta che riproduce un disegno/caricatura di Mario Capanna donatogli da un amico nel 2005. La possibilità di un dialogo con Mario Capanna ha reso agevole il lavoro archivistico sulle sue carte e appianato alcuni dubbi sollevati dall'usuale studio del contesto storico, della bibliografia di riferimento e dei libri da lui scritti. Il lavoro si è svolto tra settembre ed ottobre, in un momento particolare come quello dell'emergenza sanitaria da Covid-19, ma il sincero interesse di Capanna per l'intervento di sistemazione professionale del suo archivio e l'attività istituzionale di quella che nel frattempo è diventata la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria fanno ben sperare per una successiva fase di organizzazione di attività di valorizzazione che diffonda la conoscenza di queste carte.
Contenuto: L'archivio documenta l'attività politica e culturale di Mario Capanna nell'arco di quasi un cinquantennio. E' composto da 58 fascicoli condizionati in 23 faldoni, con estremi cronologici 1968 - 2010 e con documenti in copia dal 1962. I documenti conservati sono sostanzialmente di tre tipi: quelli prodotti dai movimenti o organismi politici nei quali Capanna ha militato; quelli prodotti o ricevuti da lui medesimo; i giornali e periodici (numeri interi, singole pagine o ritagli) selezionati con notevole organicità come documentazione afferente ai vari dossier. Per molti di essi questa ultima tipologia è quella prevalente. La struttura emersa dall’ordinamento è la seguente: Serie 1. Movimento studentesco milanese, 1968 - 1974, fascc. 14, con docc. dal 1962 al 1999 Serie 2. Vita di partito e impegno istituzionale, 1974 - 1992, fascc. 12 Serie 3. Il '68 dopo il '68, 1968 - 2009, fascc. 15 Serie 4. Produzione saggistica e rubriche giornalistiche, 1982 - 2010, fascc. 10 Serie 5. Miscellanea stampa, corrispondenza diversa e varie minori, 1973 - 2005, fascc. 6 Serie 6. Attività nella Fondazione per i diritti genetici, 2003 - 2010, fasc. 1
Redazione e revisione:
Leonardo Musci, 30/10/2020, redazione