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Ufficio del Genio civile di Reggio Calabria

  • Ente
  • Intestazioni:
    Ufficio del Genio civile di Reggio Calabria
  • Gli Uffici del Genio civile erano organi periferici del Ministero dei Lavori pubblici competenti per territorio nell'esecuzione di opere pubbliche, ovvero di tutti i lavori realizzati nell'interesse totale o parziale dello Stato e di altri enti pubblici.
    Con la nascita del Regno d'Italia, il Regio Decreto 25 luglio 1861, n. 148 estese al nuovo Stato l'ordinamento piemontese, sopprimendo gli organismi degli altri Stati preunitari.
    Il Corpo reale del Genio Civile del Regno di Sardegna era sorto dopo la restaurazione, in
    maniera non dissimile dagli altri stati italiani, recependo le impostazioni napoleoniche che
    avevano portato in Italia l'esperienza francese dei Corpi degli ingegneri delle acque e strade.
    L'ordinamento e le funzioni del Genio Civile furono delineati con il regio decreto 20 novembre 1859, n. 3754, che riorganizzava le attribuzioni intorno al Ministero dei Lavori pubblici e precisava le competenze statali nei diversi settori (fra queste competenze si individuava il servizio delle miniere, con l'istituzione di un apposito corpo facente capo al Genio Civile, la costruzione di strade ordinarie e ferrate, il regime delle acque pubbliche, le opere di difesa e di navigazione, le bonifiche, le opere di costruzione e manutenzione dei porti, le opere di difesa delle spiagge, i piani di ampliamento e abbellimento degli abitati, la conservazione dei pubblici monumenti, la costruzione e la manutenzione degli edifici pubblici.
    L'esercizio di queste attribuzioni era affidato sotto il profilo tecnico al Corpo reale del Genio Civile, che si presentava suddiviso in due rami fondamentali: il Servizio generale, istituito in ogni Provincia e incaricato di disimpegnare tutte o la maggior parte delle materie di competenza, ed il Servizio speciale, cui era affidata una sola attribuzione di competenza del Corpo (Servizio speciale per le miniere, per i canali navigabili, per i fabbricati civili demaniali).
    La legge del 20marzo 1865, n.2248, allegato F, sui lavori pubblici, riprese sostanzialmente l'enumerazione delle competenze del Ministero dei Lavori pubblici del decreto del 1859 con alcune differenze significative, che limitavano il forte accentramento della legislazione piemontese.
    Il Regio Corpo delle Miniere fu fatto dipendere dal Ministero dell'Industria, sottraendolo al Genio civile; i compiti del Genio civile inerenti l'abbellimento e l'ampliamento degli abitati
    vennero lasciati alla gestione comunale, mentre la conservazione dei pubblici monumenti
    d'arte veniva affidata ad appositi organi del Ministero della Istruzione Pubblica, prevedendo un controllo da parte del Genio civile solo per la parte tecnica.
    Furono precisati, infine, secondo principi più marcatamente liberali, le attribuzioni dei Comuni e delle Province in materia di strade territoriali, facendoli rientrare nella esclusiva responsabilità gestionale di tali Enti.
    Il R.D. 5 luglio 1882, n. 874, di riforma del Genio civile, ricalcò sostanzialmente l'ordinamento piemontese del 1859.
    Veniva istituito in ogni capoluogo di provincia un Ufficio del Genio civile, detto del Servizio generale, dipendente direttamente dal Ministero dei Lavori pubblici.
    Rimanevano formalmente all'interno del Genio civile le competenze in materia di ferrovie statali o in concessioni, che sarebbero state esercitate da appositi uffici del Genio Civile, indipendenti dal Servizio generale (con R.D 22 ottobre 1885, n. 3460, la creazione dell'Ispettorato generale delle Strade Ferrate sancì con maggiore chiarezza la separazione di questo servizio dalle altre attribuzioni del Ministero dei Lavori pubblici e, successivamente, nel 1905 all'Ispettorato subentrò una amministrazione autonoma, in seguito all'assunzione da parte dello Stato dell'esercizio di tutte le reti ferroviarie nazionali).
    Per quel che concerne i lavori di restauri ai monumenti nazionali e per gli scavi di antichità nacquero uffici tecnici dipendenti dalla Direzione Generale delle antichità e belle arti, riconosciuti con R.D. 22 aprile 1886, n. 3859.
    Il Regolamento per la direzione, la contabilità e la collaudazione dei lavori dello Stato, approvato con R.D. 25 maggio 1895, n.350, riconfermò il ruolo centrale del Genio civile per l'esecuzione dei lavori pubblici. Non a caso l'art. 5 prevedeva la verifica da parte dell'ingegnere capo del Genio civile dei progetti, prima che si desse inizio ai lavori, per controllare e valutare ogni variabile che potesse rendere non più adeguato il progetto iniziale.
    Il Testo Unico sull'ordinamento del Genio civile, approvato con R.D. 3 settembre 1906, n. 522, riordinò le norme esistenti, senza significative modificazioni della normativa del 1882. Successivamente, la politica fascista da un lato accentuò la spinta delineatasi nell'ultimo periodo liberale alla creazione di enti autonomi che assumevano importanti funzioni statali. Nacque in tal modo l'Azienda Autonoma della Strade statali con la Legge 17 maggio 1928, n. 1094, per assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria delle stesse strade (la legge procedeva inoltre ad una riclassificazione ed elencazione delle strade statali molto più estensiva rispetto al passato), e a tale ente furono assegnati funzioni e personale del Genio civile.
    Contestualmente, si accentuò l'intervento dello Stato e dei suoi organi centrali nel settore delle opere pubbliche, concentrando nel Ministero dei Lavori Pubblici, per effetto del R.D. 18 maggio 1931, n.544, tutti i servizi relativi ad opere da eseguirsi per conto dello Stato, come nel caso di edifici universitari, edifici per biblioteche e musei, edifici scolastici, finanziari, archivi di Stato, edifici carcerari ed edifici ad uso delle forze armate. Per questi ultimi già il R.D. 14 giugno 1929 aveva affidato ai Lavori pubblici i servizi di costruzione delle caserme e di edifici militari in genere, rivedendo così completamente la normativa del 1865 che consentiva ai singoli Ministeri l'iniziativa in materia di progettazione ed esecuzione dei lavori ai propri fabbricati.
    Il Genio civile acquistò il suo assetto istituzionale definitivo con il regio decreto 2 marzo 1931, n. 287 con il quale gli uffici ordinari venivano organizzati in otto sezioni, rispettivamente denominate: Servizio generale, Derivazioni d'acqua e linee elettriche, Opere idrauliche, Bonifiche, Opere stradali, Opere marittime, Opere edilizie, Opere e servizi speciali dipendenti da pubbliche calamità.
    L'accrescimento delle attribuzioni del Genio Civile scaturì in quegli anni soprattutto dall'ampliarsi dell'intervento statale nei settori della viabilità comunale e provinciale e
    dell'edilizia popolare, sovvenzionata e convenzionata.
    L'attività degli enti preposti a tali settori, come l'Istituto per le case popolari o l'Istituto per le case degli impiegati dello Stato fu sottoposto al controllo del Genio civile e il citato R.D. 544/1931 stabiliva l'intervento del Ministero dei Lavori Pubblici non solo in presenza di un contributo statale, ma anche per cooperative prive di contributo.
    Il ruolo del Genio civile conobbe un nuovo impulso dopo il secondo conflitto mondiale per gli enormi problemi connessi alla ricostruzione, essendo necessario un più incisivo intervento dello Stato per l'esecuzione di opere pubbliche.
    Nel settore delle case popolari riprese vigore l'intervento pubblico per effetto soprattutto della Legge 2 luglio 1949, n. 408 (Legge Tupini), per l'incremento delle costruzioni edilizie con la concessione di contributi ad enti e società per costruire case popolari.
    Fra il Genio Civile ed il Ministero dei Lavori Pubblici fu inserito, dal D.lgt del 18 gennaio 1945, n.16, il Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche, che veniva esteso a tutto il territorio nazionale, al fine di dare l'avvio a quel decentramento burocratico avvertito già dalle fine del XIX secolo.
    Mutamenti ancora più incisivi in tal senso si ebbero con il DPR 15 gennaio 1972 n. 8, che attibuiva ai nuovi organismi regionali gran parte delle competenze del Genio Civile.
  • Redazione e revisione:
    Greco Agata Laura, 25/11/2011, Riordinamento e inventariazione