Intestazioni:
Museo Nazionale di Villa Giulia, Roma, 1889 -
Altre denominazioni:
Museo Nazionale di Villa Giulia
Il Museo Nazionale di Villa Giulia nasce ufficialmente quale sezione del Museo Nazionale Romano destinata ad accogliere le antichità extraurbane e i reperti provenienti dalla Provincia romana e dall'Umbria con Regio Decreto del 7 febbraio 1889 per volontà del suo primo direttore Felice Barnabei. Lo scopo era quello di presentare, seguendone lo sviluppo nel corso del tempo fino al suo declino, la civiltà fiorita nell'agro falisco prima della conquista romana.
Le indagini erano state avviate nel 1881 da Gianfrancesco Gamurrini, Adolfo Cozza, Angiolo Pasqui e Raniero Mengarelli nell'ambito delle ricerche per la redazione della Carta archeologica d'Italia. Conseguenza diretta di queste ricerche, che permisero di individuare centri abitati e necropoli, strade e santuari, fu l'avvio di scavi intensivi, condotti per lo più a opera di privati, nelle necropoli dell'antica Falerii, l'odierna Civita Castellana. I materiali rinvenuti, almeno quelli sottratti al commercio antiquario, costituirono il nucleo originario delle Collezioni del Museo, ospitato nelle sale del piano nobile della villa, aperta al pubblico il 14 marzo 1889. Negli anni successivi, la collezione si ampliò con materiali provenienti dagli scavi di Narce, Cerveteri, Satricum, Veio.
Con l'istituzione nel 1904 della Soprintendenza degli Scavi e dei Musei archeologici di Roma e Provincia, da cui Villa Giulia dipendeva ma con direzione ed amministrazione autonome, venne deciso che il Museo raccogliesse anche tutti i materiali provenienti dal territorio umbro-sabino e marsico. La documentazione umbra in particolare attesta l'esistenza di un Ufficio degli scavi dell'Etruria suburbana e dell'Umbria alla sinistra del Tevere, dipendente dal Museo stesso, tra le cui competenze rientrava la tutela archeologica del territorio umbro posto alla sinistra del Tevere.
L'anno chiave per la storia di Villa Giulia è il 1908 con la nomina di Giuseppe Angelo Colini alla sua direzione. Il progetto di Colini non riguarda soltanto la vita del Museo ma, con una prospettiva lungimirante, è finalizzato alla promozione di una serie di interventi legislativi che portano ad un sostanziale allargamento del territorio di competenza del Museo che si trova, inoltre, ad operare in totale autonomia.
Con il Regio Decreto n. 505 del 7 Marzo 1909 si istituisce, all'interno della Soprintendenza, la Direzione degli Scavi per i mandamenti di Civitavecchia e Tolfa, con sede proprio a Villa Giulia, e si assegna nuovamente al Museo la competenza sugli scavi dell'Etruria suburbana e per la fascia dell'Umbria alla sinistra del Tevere.
Con il Regio Decreto n. 1020 del 2 Febbraio 1912 viene infine assegnata a Villa Giulia la competenza sui territori di Tarquinia e di Viterbo.
Il 9 Giugno 1912, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e del Ministro Luigi Credaro, viene finalmente inaugurato il nuovo Museo di Villa Giulia, arricchito rispetto all'originaria collezione falisca.
Il Museo è attualmente denominato Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dipende dallla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale, costituita nel 1939.
Bibl.:
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