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Centro di igiene mentale di Macerata, Macerata (Macerata), 1968 -1985

  • Ente
  • Intestazioni:
    Centro di igiene mentale di Macerata, Macerata (Macerata), 1968 -1985
  • Altre denominazioni: Centro di igiene mentale di Macerata / Centro di igiene mentale - CIM
  • Il Centro di igiene mentale venne formalmente istituito in seguito all'emanazione della legge n. 431 del 1968. Dopo anni di lunga attesa di una riforma nell'ambito dell'assistenza psichiatrica, questa prima "legge stralcio" ebbe il compito di organizzare in forma di decreto i cambiamenti rilevanti che si erano sviluppati soprattutto a partire dal secondo dopoguerra. Il caso specifico dell'istituzione del CIM è altamente rappresentativo della nascita dell'assistenza psichiatrica al di fuori dei cancelli del manicomio, al di là dei limiti e con ampio anticipo su quanto stabilito dalla legislazione sugli alienati.
    Sull'esempio del primo servizio aperto organizzato a Parigi nel 1922 dallo psichiatra Edouard Toulose (1865-1947) e nominato Prophilaxie Mentale, anche a livello italiano, a partire dalla metà degli anni '20, nacquero i primi dispensari neuropsichiatrici annessi agli ospedali psichiatrici: nel 1924 a Milano, nel '28 a Genova , l'anno successivo a Venezia e a Roma. Il loro sviluppo fu tuttavia lento e stentato: questi centri rappresentavano essenzialmente tentativi di cura ambulatoriale senza il bisogno dell'ammissione formale nel manicomio. Già a queste date comunque alcuni ospedali psichiatrici avevano provveduto a localizzare questi ambulatori in località minori, dove svolgevano tentativi di depistage e trattamento precoce, relativamente alla popolazione di un determinato settore, secondo un'impostazione di prevenzione che sarebbe divenuta caratteristica nei decenni a seguire.
    Successivamente, a partire dagli anni '50 i Centri di igiene mentale si organizzarono in tutta Italia con scopi più vasti e complessi dei primi dispensari: nel 1952 a Roma si inaugurò il primo Centro di igiene mentale dietro proposta dell'allora direttore dell'Ospedale provinciale di Santa Maria della Pietà, il prof. Bonfiglio dove vennero introdotte le nuove funzioni quali il servizio sociale e la sezione di neuropsichiatria infantile, funzioni che divennero caratterizzanti dell'attività di queste strutture.
    La vera natura di questi Centri si esplicava nella funzione preventiva, rappresentando così nell'assistenza psichiatrica quello che il consorzio antitubercolare aveva rappresentato nella lotta contro la tubercolosi, realizzando una sorta di rovesciamento di fronte nella assistenza psichiatrica e venendo a rappresentare lo strumento per portare all'interno della comunità l'attività psichiatrica e socio-terapeutica. Il Centro doveva rappresentare la forma di prevenzione del disturbo mentale e non solo delle psicosi, la lotta contro la cronicizzazione e la riabilitazione sociale. In questo modo assunse una forma autonoma e non più accessoria degli Ospedali psichiatrici. Altra funzione era quella di provvedere alla cura dei dimessi e al successivo inserimento lavorativo.
    Questo diverso orientamento in senso preventivo fu determinato in parte, oltre che dall'evoluzione in campo psichiatrico rivolta verso una psichiatria di settore al di fuori delle mura del manicomio, dal peso economico che il disturbo mentale comportava per le lunghe ospedalizzazioni. Il progressivo sovraffollamento dato dall'aumento dei malati anziani e all'affluenza di malati acuti a breve degenza determinarono quindi l'urgenza di un nuovo e differente approccio.
    Nel caso dell'Ospedale psichiatrico maceratese possiamo vedere come questo servizio venne avviato fin dal secondo dopoguerra dal direttore Luigi Balietti. In una missiva diretta al Commissario dell'ONP relativa ad una relazione presentata in sede di Consiglio provinciale riguardo alle prospettive e i progetti dell'ONP (n. prot. 3436 del 15-11-1965) il direttore commenta che "un'assistenza extra-ospedaliera ai fini della prevenzione e dell'assistenza a dimessi e non dimessi dall'Ospedale viene effettuata da decenni ed ha assunto proporzioni imponenti. Non manca che il marchio ufficiale del Centro di igiene mentale e la integrazione e completamento con i Dispensari. Soltanto delle varianti nella distribuzione degli impegni economici già esistenti permetterà agevolmente di completare il Centro di igiene mentale nella sua completa struttura".
    Il Commissario nella sua relazione infatti aveva sottolineato il crescente aumento dell'assistenza extra-ospedaliera che si era maturata nel corso degli ultimi anni a seguito della necessità di assistere a domicilio i dimessi assicurando loro un regolare rifornimento di farmaci. Il servizio di igiene mentale quindi si proponeva di intervenire su una realtà autonomamente svulippatasi con il fine di disciplinare a livello organizzativo e amministrativo le diverse iniziative assistenziali e prevedendo per questo servizio il suo sviluppo in senso preventivo dei disordini psichici.
    Le cartelle cliniche relative all'assistenza extra-ospedaliera si riferiscono a visite effettuate a partire dal 1951 circa e relative sia all'assistenza dei dimessi che assistenza psichiatrica all'infanzia con il servizio di un'assistente sociale.
    Nonostante la difficoltà di reperire documenti che illustrassero la reale struttura e sviluppo del Centro di Igiene provinciale, attraverso alcuni questionari che periodicamente venivano inviati alla direzione per rilevazioni statistiche dei servizi sanitari a cura della Commissione regionale per la programmazione ospedaliera (CRPOM) risulta che il CIM venne istituito ufficialmente a partire dal 1968: la sua attività era di assistenza agli ex-ricoverati e malati mentali mai ricoverati, assistenza ai minori sub-normali mediante cure ambientali e domiciliari o ricovero in istituto, inchieste socio-ambientali e depistage di anomalie psichiche dell'infanzia. Il personale era costituito da un direttore (lo stesso dell'Ospedale psichiatrico) un medico di sezione con compiti ospedalieri 3 assistenti sociali e 1 inserviente.
    Il CIM a livello territoriale era organizzato in tre dispensari: uno a Macerata, relativo alla zona collinare e punto di riferimento a livello provinciale, uno a Civitanova per la zona costiera e uno a Camerino per la zona montana.
    Nel frattempo a partire dal 1966 la direzione dell'Ospedale psichiatrico era passata al dott. Enzo Corradini. Nel 1968 era stato istituito il Centro di igiene mentale e questo come anche la politica di settorializzazione era stato oggetto di numerosi dibattiti e convegni. A tal proposito si segnala una relazione svolta dallo stesso Direttore nel corso del Convegno regionale tenutosi in Ancona il 27 ottobre 1969 "Per un piano di assistenza psichiatrica nelle Marche", dove egli sottolineava la necessità di una suddivisione del servizio sociale psichiatrico svolto da questi centri in almeno tre componenti: assistenza extra-ospedaliera dell'adulto, assistenza ai minori, igiene mentale propriamente detta.
    I Dispensari di igiene mentale nella provincia infatti si delinearono principalmente come strutture di assistenza ai minori. Questo tipo di assistenza infatti richiedeva una metodica specifica operando su un sottofondo ambientale quale famiglia e scuola che non erano consueti invece alla psichiatria tradizionale. Per queste ragioni venne costituita una equipe autonoma, incentrata sulla pedopsichiatria e dotata a tale fine di un pedopsichiatra, il dottor Sagripanti, e venne differenziandosi dall'assistenza extra-ospedaliera dell'adulto, svolta principalmente dal servizio sociale dell'Ospedale psichiatrico. Questo servizio rivolto ai dimessi veniva erogato nei settori di competenza delle varie equipes che si avvalevano dei dispensari come unità logistiche periferiche ed era a disposizione dei dispensari per interventi di loro competenza.
    La sede del Centro venne stabilita inizialmente presso lo stesso Ospedale psichiatrico in Largo Belvedere Sanzio e successivamente al 1978 circa venne trasferito in Corso Cavour, n.40. In seguito alla delibera regionale n.27/85 istitutiva del Dipartimento di salute mentale, l'attività del CIM venne ereditata dal Centro di salute mentale, una delle strutture extra-ospedaliere previste nel decreto.
    Le cartelle cliniche relative alla neuropsichiatria infantile illustrano i tempi di sviluppo di questo servizio a partire dal 1966 fino alla metà degli anni '80, quando il Centro di igiene mentale venne assorbito all'interno del Dipartimento di salute mentale (istituito dalla legge regionale n. 27/85) e continuò la sua funzione all'interno delle strutture sviluppate a livello territoriale come Centro di salute mentale.
  • Redazione e revisione:
    Mannucci Francesca, 28/02/2011, Schedatura, ordinamento, inventariazione