Altre denominazioni:
Amarelli
/ Famiglia Amarelli
/ Amarelli sas
"La famiglia de' Baroni Amarelli di Rossano in Calabria Citeriore diede all'Italia uomini distinti, per valor militare, per merito scientifico per civili ed ecclesiastiche dignità. Appartenne agli Amarelli S. Zosimo Romano Pontefice, nato in Rossano nel IV secolo della Chiesa. Vantò nel secolo X un Beato Giorgio Amarelli Basiliano; quindi un Alessandro, che morì pugnando in Palestina; un Francesco che guerreggiò conto i Turchi sotto le mura di Otranto; un Fortunato Prefetto dell'Accademia degli Spensierati di Rossano; un conte Gio: Leonardo famoso giureconsulto" Queste brevi e nel contento apprezzabili notizie sul Casato provengono dall'Estratto dall'Opera degli SCIENZIATI ITALIANI formanti parte del VII Congresso in Napoli nell'autunno 1845. Notizie biografiche - VINCENZIO DE' BARONI AMARELLI (Cfr. Archivo Baroni Amarelli, Serie I - Carte familiari, Classe II - Vincenzio de' Baroni Amarelli, busta 5, fascicolo 230)
Personaggio di particolare rilievo fra questi è Gio: Leonardo Amarelli che nasce nel 1590. Cattedratico di Diritto, Priore nella Regia Università degli Studi di Palermo e poi di Messina dove sì recò nel 1615 ed in cui fu aggregato al Senato e dichiarato Conte Palatino e poi Bis-Conte per merito della sua quarantennale attività di insegnamento. Gio: Leonardo Amarelli morì il 3 novembre 1667.
Altra figura di primo piano del casato fu Fortunato Amarelli, Sindaco della Città di Rossano dal 1860, per quattro anni. Fra i tanti meriti del Barone Fortunato Amarelli c'è da tener presente che egli dà la possibilità al figlio Giuseppe di "rilanciare" il "concio di liquirizia, concedendogli in fitto parte del Palazzo Sant'Angelo, eccezion fatta per il piano nobile della famiglia per la "villeggiatura invernale".
Nella prima Seria, un'apposita Classe (la seconda) è dedicata alla figura di Vincenzio de' Baroni Amarelli, nato a Rossano il 9.8.1803. Vincenzio si perfeziona nell "Belle Lettere" al Collegio di Maddaloni (Caserta) ed è avviato agli studi di Giurisprudenza dal giureconsulto Michele Morgigni. Nel 1824 è nominato Professore di Lingua Latina e Italiana nello stesso Istituto e vi insegna per quattro anni. Dal 1828 al 1831 Vincenzio Amarelli insegna in quel di Lucera. Laureatosi in Belle Lettere, Filosofia e ambo i Diritti, nella Regia Università di Napoli, oltre all'insegnamento esercita la professione di avvocato civile e criminale. Nel 1832 è promosso a Professore nel Regio Liceo di Salerno. Ottenuta la facoltà di intraprendere viaggi, indirizzati ad aumentare il corredo delle di lui conoscenze, visita le più importanti città italiane e dimora in numerose nazioni europee. Nel 1843 è chiamato a ricoprire una Cattedra di Letteratura Greca e Latina nel Regio Collegio del Salvatore in Napoli. Nel 1851 Vincenzio emigra alla volta degli Stati Uniti d'America dove rimarrà fino alla morte, avvenuta il 24 febbraio 1864.
Da sempre la liquirizia ha costituito per la Calabria un potenziale di ricchezza, ma soltanto con la nascita e lo sviluppo (secc. XVIII-XIX) delle numerose fabbriche, dette anche conci, presenti per lo più lungo la fascia ionica, essa è divenuta una fonte reale di progresso economico.
Per quanto riguarda la Sibaritide, ampia zona della provincia di Cosenza che si riferisce all'antica Sibari, sorgono, soprattutto nei sec. XVIII e XIX, ad opera di nobili e ricche famiglie della zona, varie fabbriche.
Nel secolo XIX l'industria calabrese della liquirizia è particolarmente sviluppata e conquista i mercati esteri.
"I due conflitti mondiali, la concorrenza straniera e le gravi crisi economiche della prima metà del secolo - scorso - provocano la chiusira di tutte le fabbriche di liquirizia, eccezion fatta per quella dei baroni Amarelli di Rossano rimasta oggi l'unica a reggere brillantemente la concorrenza dei colossi dolciari dell'Italia Settentrionale" (cfr. ACRI Pier Emilio, L'industria calabrese della liquirizia..., in La dolce industria - Conci e liquirizia in provincia di Cosenza dal XVIII al XX secolo, Edizioni Il Serratore, Corigliano, 1991, p.131)
Il rilancio della fabbrica di liquirizia Amarelli ha origine nel 1874 ca. e nel 1887 avviene una svolta decisiva, allorquando il barone Fortunato Amarelli condede in fitto al figlio Giuseppe il casino in località Sant'Angelo, nel territorio comunale di Rossano, per il funzionamento di "uno stabilimento per la fabbricazione della liquirizia" (Cfr. Archivio Amarelli Rossano, Serie VII Liquirizia, b.1, fasc.8).
Nel 1907 Nicola Amarelli "conquistato dalla modernità aveva fatto la prima grande ristrutturazione della fabbrica acquistando macchinari innovativi dalla fililale barese della tedesca Lindemann" (Cfr. PIANCASTELLI Manuela, Pina Amarelli - Il fascino discreto della liquirizia, Veronelli Editore, Bergamo, 2004, p.47). Questo "spirito nuovo" infiamma gli animi dei tre figli di Nicola: Fortunato, Giuseppe e Pasquale fino ad arrivare ai loro successori di oggi. A richiesta
Bibliografia:
Accatis Luigi, Le Biografie degli Uomini illustri delle Calabrie
Acri Pier Emilio, Giuseppe Amarelli - Una vita per il lavoro, "La Voce" di Rossano e Circondario, (V), n.1 del 15 gennaio 1990, p.2
Acri Pier Emilio, Marzi Vittorio, Curti Giacomo, Buzi Roberto, Joele Pace Francesco, Di Martino Crescenzo, Pistoia Giovanni, Paura Ernesto, La dolce industria - Conci e liquirizia in provincia di Cosenza dal XVIII al XX secolo
Amarelli Alfonsina, Il dolce Sud
Amarelli Francesco, Il Giornale del Viaggio in Oriente di Vincenzo dei Baroni Amarelli da Rossano 1847-1849, estratto da Il Maurolico, Giornale di Storia Scienze Lettere e Arte, a. I
Associazione culturale "Roscianum", Dietro le sbarre col sorriso, Atti della Manifestazione in onore delle Clarisse Urbaniste di Rossano, Presidente Onorario Giuseppe Amarelli
Barrio Gabriele, De antiquitate, et situ Calabriae
Bugliaro Salvatore, Dizionario degli scrittori rossanesi dal Medioevo ad oggi
Caruso Francesco, Sitongia Antonio, Dello stemma di Rossano
De Rosis Luca, Cenno storico della Città di Rossano e delle sue nobili famiglie
Di Martino Crescenzo, Giuseppe Amarelli: l'estremo omaggio alla memoria, "La Voce" di Rossano e Circondario, (V), n.1 del 15 gennaio 1990, p.2
F.S. & P.E.A., Ricordato solennemente il N.H. Giuseppe Amarelli primo Presidente Onorario dell'Associazione Culturale "Roscianum", "La Voce" di Rossano e Circondario, (VI), n.6/7 del 15 aprile 1991, p.7
Gradilone Alfredo, Storia di Rossano
Greco Riccardo, Catalogo bibliografico della città di Rossano - Con aspetti storici di cultura e società cittadina in appendice
Greco Riccardo, I colori del campanile - Rossano un municipio calabrese nel Sei-Settecento
Maierù Palmino, Il catasto onciario di Rossano (1743)
Martire Domenico, Calabria Sacra e profana sec. XVII - manoscritto conservato e custodito nell'Archivio di Stato di Cosenza
Massoni Mario, Rossano - Immagini della memoria
Mazza Fulvio, Rossano - Storia, Cultura, Economia
Piancastelli Manuela, Pina Amarelli - Il fascino discreto della liquirizia
Renzo Luigi, Archidiocesi di Rossano-Cariati - Lineamenti di storia
Renzo Luigi, Assistenza ospedaliera a Rossano: dalle origini ai nostri giorni
Renzo Luigi, Tra cronaca e storia - Rossano negli anni del dopoguerra (1943-1993)
Renzo Luigi, Una storia oltre le grate - Le Clarisse di Rossano
Renzo Luigi, Viaggio nella storia di Rossano
Ripoli Luigi, Pel riscatto nazionale - Ricerche storiche sulle vicende politiche dal 1794 al 1870
Rizzo Mario, Rossano - Persone, Personaggi e... Curiosità.
Rizzo Mario, Rossano - Itinerario storico per giovani
Rizzuti Natale, F.B., Per Giuseppe Amarelli
Romano Pietro, Cenno storico-geografico-topografico-economico della città di Rossano
Russo Francesco, Cronotassi dei vescovi di Rossano
Sapia Giovanni, Rossano - Tra storia e memoria
Settembrini Luigi, Ricordanze della mia vita
Valente Gustavo, Dizionario bibliografico biografico geografico storico della Calabria
Valente Gustavo, Fonti per la storia del Rossanese negli atti del notaio Francesco Greco di Bocchigliero 1655-1706
Valente Gustavo, Vincenzio de' Baroni Amarelli - Giornale di viaggio, Roma, Firenze, Bologna, Ferrara, Padova, Venezia