Comunità di Spina, Campello sul Clitunno (Perugia), sec. XII seconda metà - 1860
Ente
Estremi cronologici: sec. XII seconda metà - 1860
Intestazioni:
Comunità di Spina, Campello sul Clitunno (Perugia), sec. XII seconda metà - 1860
Altre denominazioni:
Comunità di Spina
Il "castrum" di Spina, sorto tra il XII e il XIII secolo, è citato, per la prima volta, in un documento del 1258 in cui si parla di una rocca e di un castello (1). "Sulla fine del XII secolo gli abitanti erano stati dispersi, e il Comune di Spoleto li richiamò, insieme a quelli dell'Acera, a riunirsi in un castello che esso Comune aveva per essi riedificato, e che sembra fosse quello di Spina" (2). Nel 1361 Spina faceva parte del distretto di Spoleto e ne furono signori i conti Campello. Ma il più antico documento in nostro possesso, oggi conservato nella Sezione di Archivio di Stato di Spoleto, è lo "Statutum comunis et hominum castri Spine" del 1462.
Nel primo libro di questo statuto troviamo raccolte le norme relative all'aspetto amministrativo della comunità. Era nell'arenga generale, costituita da tutti gli uomini che avessero raggiunto i 14 anni di età, che si eleggevano gli "officiales": due massari, che avevano il potere di ordinare, riformare, deliberare "super omnibus et singulis negotiis ipsius communis"; un camerario con funzioni di controllo sulle spese; altri officiales quali "iudex, vicarius, bayulus, viarii et gualdarii", tutti in carica per un semestre ed obbligati a prestare giuramento di operare per il bene della comunità, di difendere i più deboli e di non agire contro la Chiesa e la giurisdizione di Spoleto, cui dovevano dare conto della propria attività al termine del mandato. Ai massari spettava il compito di nominare un notaio che giudicasse sulle questioni "civiles et criminales" per un anno, tempo di durata della carica notarile. Tutti gli "officiales" erano soggetti, alla fine del mandato, al sindacato da parte di un "sindicum", che poteva imporre multe a quegli "officiales" che fossero venuti meno, nell'esercizio delle loro funzioni, ai propri doveri o che avessero mal gestito quanto loro affidato.
Questo è ciò che possiamo ricavare dalla lettura dello statuto della comunità. Tuttavia la documentazione pervenuta nell'archivio storico non consente in alcun modo di verificare quanto e come i precetti in esso stabiliti fossero attesi nella quotidianità. I documenti risalgono infatti al periodo 1816-1860, un quarantennio nel corso del quale, in base al "Motu Proprio del Regnante Sommo Pontefice Papa Leone Duodecimo del ventuno Dicembre Mille Ottocento Ventisette", Spina, che in precedenza era appodiata a Cerreto (3), in virtù della nuova divisione territoriale (4) divenne Università appodiata alla Comune di Campello, insieme ad Agliano e Acera e Pissignano (5). Ciascuna di esse aveva, in seno al consiglio comunale, una rappresentanza che, in base a quanto deciso dal governatore di Trevi, poté, il 15 febbraio 1828, partecipare all'elezione del priore e degli aggiunti nonché intervenire nella "formazione delle terne dei magistrati e dei consiglieri non meno che alla scelta, o riferma degli impiegati, all'onorario de quali contribuiscono gli appodiati" (6).
Quale comune appodiato, Spina era retta da un sindaco, al quale sono indirizzate, infatti, gran parte delle missive che costituiscono la serie "Carteggio amministrativo".
Una delle maggiori risorse economiche del territorio di Spina, nella prima metà dell'800 era, come si evince proprio dalla lettura di queste lettere, la canapa (7) che veniva prodotta e venduta. L'appodiato viveva però una situazione economica difficile, tanto che numerose sono le richieste, da parte delle autorità cerretane prima, campelline in seguito, di regolarizzare i pagamenti di imposte non effettuati e dovuti anche alla città di Spoleto.
L'unico mutamento amministrativo significativo avvenne nel periodo della Repubblica romana, dal 9 febbraio al 1° luglio 1849, quando il Comune fu posto sotto il governo del cittadino priore. Successivamente lo Stato pontificio tornò ad operare dapprima attraverso una commissione municipale costituita da tre membri, il presidente e due consiglieri e, successivamente con il sindaco.
La documentazione archivistica della Comunità ha fine con l'annessione, nel novembre del 1860, dell'Umbria al Regno d'Italia. Da questa data Spina, oggi frazione del Comune di Campello, cessò di produrre, attraverso la propria amministrazione, materiale documentario.
(1) L. FAUSTI, I castelli e le ville dell'antico contado e distretto della città di Spoleto, Perugia, Editoriale Umbra, 1990, vol. II, p. 109.
(2) Ibid.
(3) Cfr. scheda soggetto produttore "Comune preunitario di Campello sul Clitunno".
(4) Cfr. fondo Comune preunitario di Spina, Carteggio amministrativo, fasc. 6.
(5) Tabella del riparto territoriale allegata al "Motu Proprio del Regnante Sommo Pontefice Papa Leone Duodecimo del ventuno Dicembre Mille Ottocento Ventisette".
(6) fondo Comune preunitario di Spina, Carteggio amministrativo, fasc.7.
(7) Ibid., fasc. 4.
Redazione e revisione:
Chiapperi Sara, 01/06/2002, ordinamento e inventariazione / Santolamazza Rossella, 01/06/2002, coordinamento scientifico