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Partito comunista italiano - PCI. Sezione Francesco Innamorati di Foligno, Foligno (Perugia), 1944 - 1991

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1944 - 1991
  • Intestazioni:
    Partito comunista italiano - PCI. Sezione Francesco Innamorati di Foligno, Foligno (Perugia), 1944 - 1991
  • Altre denominazioni: Partito comunista italiano - PCI. Sezione Francesco Innamorati di Foligno
  • La struttura del Partito comunista italiano prevede un'articolazione gerarchica che, partendo dal nucleo più vicino alla base del partito, la cellula, arriva fino alla Federazione, l'istanza con competenza territoriale, in genere provinciale, e con compiti di direzione politica ed organizzativa.
    La sezione rappresenta l'elemento intermedio, l'organismo immediatamente superiore alle cellule di lavoro e territoriali esistenti nella sua giurisdizione e sottoposta alla Federazione. Costituita da almeno venti membri, essa deve avere una sede permanente che costituisce il luogo di riunione e di ritrovo dei suoi iscritti e il centro di attività politica, culturale ed assistenziale per i lavoratori della sua zona di influenza (1). Il Congresso di sezione è il massimo organo deliberativo ed è convocato almeno una volta l'anno per eleggere il Comitato direttivo e discutere gli argomenti posti all'ordine del giorno. La sua convocazione può avvenire in via straordinaria su richiesta del Comitato direttivo della Federazione o di due terzi degli iscritti, previo parere favorevole dello stessa Direzione federale. Il Congresso è formato dai rappresentanti eletti all'interno delle cellule, in numero proporzionale agli iscritti e secondo le norme stabilite a livello federale. Il Comitato direttivo è, inizialmente, l'unico organismo presente all'interno della sezione; è costituito da cinque o più membri, tra cui un segretario politico, un segretario di organizzazione, un amministratore, un responsabile della propaganda ed un responsabile del lavoro di massa. Membro di diritto del Comitato è il segretario del circolo della federazione giovanile comunista italiana (2).
    Il direttivo controlla il lavoro svolto dalle cellule e l'esecuzione delle decisioni prese dal Congresso e da tutti gli organismi dirigenti a qualsiasi livello. Viene rinnovato totalmente ogni anno e, nel caso di posti vacanti, si procede a cooptazioni. Nella sezione possono essere costituite delle commissioni di lavoro che fanno capo al Comitato direttivo ed hanno lo scopo di migliorare l'organizzazione dell'attività politica degli iscritti (3). In seno al direttivo può anche essere eletta una Segreteria (4).
    Dallo statuto del 1957, all'interno della sezione, risultano attivi anche degli organismi di controllo, i probiviri e il Collegio dei sindaci, eletti dal Congresso ed in carica per la durata del Comitato direttivo. I primi hanno la funzione di vigilare sull'applicazione dello statuto, sul rispetto della democrazia interna e di esaminare e risolvere le questioni disciplinari. Il secondo, invece, controlla i bilanci, la gestione della contabilità e l'operato del responsabile amministrativo della sezione (5). Dal 1962 il Collegio dei sindaci viene soppresso e le sue funzioni vengono delegate al Collegio dei probiviri, rappresentato permanentemente nel Comitato direttivo della sezione dal suo presidente (6).
    L'attività della Sezione Francesco Innamorati di Foligno prese avvio ed è testimoniata a partire dall'immediato dopoguerra (7). Inizialmente chiamata in modo generico Sezione di Foligno del Pci, era sicuramente intestata a Francesco Innamorati nel 1947, come risulta dalle schede di iscrizione dei militanti al partito (8).
    L'8 settembre 1945 la Sezione di Foligno svolse il suo primo congresso, al termine del quale emerse la nuova struttura per il funzionamento della Sezione, con l'affidamento di compiti precisi a ciascun dirigente. Fu nominato il Comitato esecutivo, organo di direzione politica, composto da 11 membri e precisamente: Alinaro Checchi, Luciana Fittaioli, Marcello Formica, Liliana Innamorati, Severino Ariani, Tommaso Baldoni, Vincenzo Testa, Arturo Giamboni, Ulderico Ferroni, Bruno Zaccardi e Spartaco Romagnoli. Segretario della Sezione fu Tommaso Baldoni, vice segretario Vincenzo Testa. A Checchi fu affidata l'organizzazione interna, ad Adriani l'amministrazione, a Zaccardi l'organizzazione, coadiuvato in questo incarico da Marcello Formica. Responsabile delle donne fu Arturo Giamboni con la collaborazione di Liliana Innamorati; delle questioni sindacali Ferroni; delle questioni contadine Romagnoli; dei giovani Formica; dell'agitazione e della propaganda Luciana Fittaioli. L'ufficio quadri era composto da Baldoni, Testa e Liliana Innamorati e la segreteria da Baldoni, Testa e Checchi. Baldoni inoltre era anche il responsabile politico della Sezione, con il compito di esaminare i verbali delle riunioni delle cellule, fare il resoconto dell'attività del partito e della linea politica da seguire. Furono nominati anche dei rappresentanti della Sezione in seno al Comitato di liberazione nazionale e alla Camera del lavoro cittadina. Ogni quindici giorni i responsabili dei vari settori di attività dovevano riportare nelle sedute dell'Esecutivo la relazione sul proprio operato.
    L'organizzazione interna prevedeva anche delle commissioni di lavoro, tra cui le più importanti erano quelle che si occupavano della disciplina, della campagna elettorale e del proselitismo e valutazione delle nuove ammissioni ed iscrizioni al partito.
    La Commissione disciplina, che era composta da Baldoni, Riccardo Tenerini e Testa, in questo periodo era molto attiva in quanto vigeva, all'interno del partito, un rigido controllo delle attività ed erano stabilite severe regole che tutti erano tenuti a rispettare. I militanti erano controllati e spesso richiamati sia per la loro condotta all'interno della Sezione, soprattutto per motivi di scarso impegno politico e di assenteismo, che per i loro comportamenti nella vita privata. Questione disciplinare di non poco conto fu quella che riguardò il Circolo ricreativo, un'associazione che si muoveva nell'orbita della Sezione. Se da un punto di vista amministrativo funzionava correttamente, non altrettanto si poteva dire politicamente. Infatti risultava frequentato dallo squadrista nome Andena, portato da alcuni "incoscienti compagni"; inoltre, vi era stato intrapreso anche il gioco d'azzardo. La Commissione, per voce di Tenerini, intervenne nel merito e stabilì che il Circolo dovesse costituire un luogo di ritrovo per "i compagni" e fosse necessario, ogni tanto, fare delle riunioni cui partecipassero tutti i frequentatori, al fine di controllarne l'andamento. In sostanza il Circolo doveva assumere un colore prettamente politico.
    Oltre a queste commissioni di natura politico-organizzativa, ce ne erano altre con compiti più specifici e particolari, come ad esempio quella formata da Pinchi, Rosi, Baldoni, Bettoni ed Ariani, istituita per la commemorazione di Francesco Innamorati che si svolse il 13 gennaio del 1946 al Teatro Italia con la partecipazione delle sezioni di tutta la zona, dei partiti, del Comitato di liberazione nazionale, del Comune, della Camera del lavoro e dell'Anpi.
    Alla Sezione Innamorati facevano riferimento dodici cellule cittadine più varie sottosezioni, dislocate nelle frazioni. Queste erano: Uppello, San Sebastiano, Corvia, Scafali, Sellano, San Giovanni Profiamma, Torre di Montefalco, Montefalco (anche se era presente un solo iscritto), Colle San Lorenzo, Maceratola, Annifo, Budino, Fiamenga, Valtopina e Colfiorito. Le sottosezioni con il maggior numero degli iscritti risultano essere Corvia con 94, Maceratola con 78, San Giovanni Profiamma con 56, Budino con 47, Colfiorito e Colle San Lorenzo con 35 e San Sebastiano con 34 (9).
    Il partito nel suo complesso, comunque, non era soddisfatto della propria organizzazione interna che non sempre funzionava correttamente. Continui erano i richiami, nelle riunioni, ad una maggiore attività da parte dei membri dell'esecutivo e dei responsabili delle commissioni che non esplicavano appieno tutti i loro compiti, rallentando così il funzionamento delle commissioni stesse. Per Tenerini, ad esempio, il Comitato di zona doveva essere più unito con la Sezione ed ogni attività avrebbe dovuto avere un proprio piano di lavoro. Queste difficoltà erano dovute anche al fatto che una stessa persona si occupava di diverse mansioni e le competenze di ogni responsabile non erano precise.
    Dopo questa prima fase organizzativa scaturita dal congresso sezionale dell'8 settembre 1945, nella riunione dell'esecutivo del 4 febbraio 1946 venne riorganizzata la struttura interna, con la nomina dei "nuovi compagni" che avrebbero preso parte al Comitato direttivo con queste funzioni: segretario Italo Fittaioli, vice segretario e responsabile del lavoro giovanile Spartaco Romagnoli, responsabile della stampa e propaganda Riccardo Tenerini (10), dell'amministrazione Enzo Alessandri, responsabile sindacale Leopoldo Cenci, delle donne Pierina Ferroni, della zona Ulderico Ferroni, del lavoro della zona Feliciano Birichillo, dell'organizzazione interna Bruno Zaccardi, del lavoro interno Mario Giovannini, consulente politico della Sezione Tito Marziali, sindaci revisori Galileo Radi e Gino Felicetti. La commissione quadri, invece, era composta da Spartaco Romagnoli, Tito Marziali e Gemma Cesarini. In seguito venne deciso che alle riunioni del Direttivo doveva intervenire Baldoni, il segretario uscente, come consulente, e dovevano essere presenti i rappresentanti delle varie sottosezioni. Riguardo ad esse venne ribadita la dipendenza politica da Foligno e venne stabilito che occorreva fare delle riunioni periodiche dei loro responsabili e di quelli delle cellule per aggiornali sulle questioni organizzative e politiche.
    Con questa riorganizzazione interna la Sezione migliorò il proprio funzionamento, delimitando in modo più preciso i compiti fra i responsabili delle varie attività. I risultati arrivarono con il voto popolare del 1946, quando il Pci a Foligno ottenne un buon successo sia alle elezioni amministrative dell'aprile, con la nomina a sindaco di Italo Fittaioli, sia alle elezioni dell'Assemblea costituente del 2 giugno.
    Nonostante ciò, la critica del lavoro svolto durante le due campagne elettorali fu serrata. Si ritenne, per esempio, che i risultati nella zona della montagna non fossero soddisfacenti e ciò fu imputato alle poche ispezioni fatte. Secondo Baldoni, che considerava Foligno una città proletaria, si sarebbero potuti conseguire degli esiti migliori se i giovani e le donne fossero stati più organizzati ed avessero avuto maggiore unità ideologica. Tenerini criticava invece l'operato dell'agitazione e propaganda che aveva fatto troppi manifesti e poca azione politica, lo scarso lavoro svolto fra le donne, che occorreva intensificare, e la totale assenza dei giovani dalla lotta elettorale, finendo con il commento "c'è un po' di operaismo che allontana troppo la classe media" (11). Altre critiche vennero mosse all'attività delle cellule, accusate di non essere in grado di organizzarsi e di funzionare. Tuttavia c'era chi, come Ferrata, riteneva che il possibile fosse stato fatto, che la campagna e la città avevano risposto pienamente, che i ceti medi non votavano comunque per il partito e che le zone da battere erano quelle della montagna. Pertanto era necessario tornare in quelle località che avevano dato esiti negativi e svolgervi una continua propaganda tramite dei compagni che sarebbero dovuti restare a lungo sul posto. Era indispensabile perciò aumentare il numero degli attivisti. In linea di massima si ritrovano le stesse critiche per lo svolgimento della campagna delle elezioni politiche. In particolare veniva poi messa in risalto la situazione negativa della Camera del lavoro e del segretario Brinati che non riscuoteva la fiducia degli operai. Si trattava, comunque di critiche costruttive, che non crearono nessuna spaccatura interna, ma anzi erano considerate come punto di riferimento per ottenere dei risultati migliori.
    La Sezione Innamorati, in questa prima fase di attività costituiva un elemento di coordinamento della politica del folignate. Tale ruolo preminente le rimase, in realtà, per molto tempo, anche dopo l'istituzione formale del Comitato di zona, che avvenne già nel 1948, e la sua piena attività. I suoi dirigenti erano, spesso, coloro che poi ricoprivano incarichi importanti anche in ambiti territoriali più estesi e, comunque, costituivano un punto di riferimento per quanti operavano in tutta la zona. Questo è anche dimostrato dal notevole numero di cellule, ne erano presenti 30, che facevano riferimento alla sezione nel 1961(12).
    In questi anni, la struttura interna della Sezione era composta dalle seguenti commissioni: Organizzazione, che si occupava, tra l'altro, delle Grandi Officine, delle cellule di strada e del lavoro nelle fabbriche; Amministrazione; Lavoro di massa, in riferimento agli ambulanti, artigiani, commercianti e gli enti locali; Stampa e propaganda, che comprendeva il lavoro di diffusione, ideologico, culturale, le scuole di partito e la corrispondenza con il quotidiano di partito L'Unità; Lavoro femminile; Lavoro dei giovani. Oltre alle commissioni c'erano il Collegio dei probiviri e il Collegio dei sindaci revisori.
    Tale fisionomia rimarrà pressoché la stessa fino alla fine degli anni Sessanta.
    Il periodo successivo, in conseguenza della nascita del Comitato comprensoriale, vide un lento ma inesorabile declino del ruolo di direzione politica della Sezione. Questa situazione si manifestò soprattutto alla fine degli anni Settanta, quando non era più presente una struttura organizzativa come quella del periodo precedente e ci fu un vistoso calo del numero degli iscritti, passati da 401 nel 1977 a 321 nel 1979. A tal proposito vengono riportate, qui di seguito, alcune considerazioni sulla situazione organizzativa della sezione tratte da un documento redatto dal partito: "Lo stato organizzativo della Sezione è carente sotto tutti i punti di vista. Alcune iniziative politiche vengono portate avanti da qualche volenteroso compagno. La nostra propaganda entra sempre negli ambienti del Comune, molto poco nell'ambiente ospedaliero, niente affatto nelle altre piccole e medie aziende come: Sip, banche, pastifici, INAM, bollo registro, imposte dirette, uffici postali ecc. Le famiglie sono toccate sporadicamente in occasione di qualche diffusione straordinaria de L'Unità. I nostri volantini entrano nelle famiglie solo in occasione delle varie campagne elettorali, mentre nelle nostre sezioni viene mandato al macero una infinità di materiale propagandistico che ci invia la Direzione, la Federazione o che viene prodotto localmente. Da anni non si raggiunge più l'obiettivo della sottoscrizione per la stampa che ci viene fissato dalla Federazione. Anche per gli iscritti ogni anno dobbiamo constatare un calo non indifferente" (13).
    Anche il numero delle cellule in quest'ultimo periodo diminuì, passando da 30 nel 1961 a 8 nel 1981 (14), così come il numero degli iscritti, che nel 1990 era di 236.
    Dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta, presso la Sezione Innamorati è testimoniata anche l'attività di un corrispondente del quotidiano di partito L'Unità che costituiva il referente cittadino e zonale del giornale.
    La Sezione ha funzionato fino al gennaio del 1991, quando il Pci è stato sciolto. L'Unione comunale del Pds ha ereditato l'attività e le competenze territoriali della vecchia Sezione comunista.

    1. Cfr. PARTITO COMUNISTA ITALIANO, cit., p. 12.
    2. Cfr. Statuto del Partito Comunista Italiano. Approvato al 15° Congresso del Pci, cit., p. 26.
    3. Cfr. PARTITO COMUNISTA ITALIANO, cit., pp. 19-20.
    4. Cfr. Statuto del Partito comunista italiano. XIII Congresso del Pci, Milano 13-17 marzo 1972, Roma, Salemi [1972], p. 21, ACCVUSUC, Statuti, b. 1, fasc. 6.
    5. Cfr. Statuto del Partito Comunista Italiano. Testo approvato all'VIII Congresso nazionale, cit., pp. 34, 38-39.
    6. Cfr. Statuto del Partito Comunista Italiano. Approvato dal X Congresso nazionale del Pci, cit., pp. 27-28.
    7. La liberazione di Foligno da parte delle truppe alleate avvenne il 16 giugno 1944. Cfr. R. COVINO, Partito comunista e società in Umbria, Foligno, Editoriale Umbra, 1994, pp. 83-84.
    8. Francesco Innamorati (1893 - 1944), tipografo, era stato uno dei fondatori del Partito comunista d'Italia nel 1921, insieme ai folignati Tito Marziali e Gino Lodovichetti. Già dirigente della Federazione giovanile socialista umbra nel 1912 e segretario della Camera del lavoro di Foligno nel 1914, nel 1920 fu anche assessore all'Annona del Comune. Organizzò fin dal marzo del 1921 l'opposizione alle violenze fasciste, inaugurando così una lunga serie di arresti. Nel 1921 fu nominato segretario della Federazione provinciale del partito, temporaneamente collocata a Foligno, e nel 1924, mentre risiedeva a Roma, fu segretario del Comitato federale. Condannato più volte dal tribunale speciale durante il fascismo, detenuto in carcere, mandato in confino, costretto ad una condizione di vita misera e sotto sorveglianza nei pochi periodi di libertà, fu organizzatore della Resistenza e commissario politico della Brigata Garibaldi. Morì il 4 gennaio del 1944 travolto in strada da un camion tedesco. A lui fu immediatamente intestata una delle brigate partigiane attive in Umbria, quella che operava nel territorio compreso tra Deruta e Bettona.
    Il 15 gennaio 2004 a Foligno l'unità di base dei Democratici di sinistra, erede della Sezione Francesco Innamorati e a lui ancora intitolata, ha organizzato un incontro pubblico "Francesco Innamorati (1898-1944): l'uomo e il suo tempo", per ricordarne e celebrarne la figura a sessanta anni dalla morte. In tale occasione lo scrivente ha avuto modo di effettuare una relazione sull'attività della Sezione negli anni dell'immediato dopoguerra, traendo gran parte delle notizie dalle carte d'archivio appena sistemate. Le informazioni fornite nel presente inventario in merito alla Sezione stessa, riprendono quanto già esposto in quella relazione.
    Gran parte delle informazioni che si forniscono in questo testo provengono dalla lettura del registro dei verbali delle riunioni dell'Esecutivo e del Direttivo degli anni 1945-1946. ASFI, Organismi dirigenti, reg. 2.
    9. A tal riguardo si può vedere una rubrica della Sezione, dove sono riportati gli iscritti in ordine alfabetico e, alla fine, un elenco delle sottosezioni dipendenti dalla Innamorati, con i relativi iscritti. Ibid., Organizzazione, Tesseramento, reg. 18.
    10. Allievo di Aldo Capitini, ma ben presto convertitosi alle idee comuniste, Riccardo Tenerini fu protagonista, insieme a Primo Ciabatti del primo atto pubblico di ribellione al fascismo effettuato a Perugia nel 1926, scritte antifasciste sui muri della città. Membro attivo della Resistenza e dirigente di formazioni partigiane, fu nell'Italia democratica, segretario della Camera del lavoro di Foligno e dirigente del Pci umbro. Cfr. R. COVINO, cit., pp. 68-69.
    11. Archivio sezione Francesco Innamorati (ASFI), Organismi dirigenti, reg. 2.
    12. Le cellule erano le seguenti: Officina (1-5); Squadra Rialzo; Treno cantiere; Personale di macchina; Personale viaggiatori; Deposito locomotive; Ravanelli; Salvati; Zuccherificio; LOMAS; Stalin; Netturbini; Squadra economia; Di strada (1-11, 17, 19).
    13. Ibid. Congressi e conferenze, b. 1, fasc. 6.
    14. Le cellule presenti erano le seguenti: tre cellule di strada e precisamente due del centro storico (una da Porta Romana-corso Cavour - piazza della Repubblica via XX Settembre fino a Porta Firenze, numeri civici dispari; l'altra stessi luoghi numeri civici pari) e la cellula Palombaro (via Pietro Gori-via Oslavia-via Palombaro-via Damiano Chiesa-via dei Mille fino a Ponte San Magno); Comunale; Ravanelli; Impianti F.S. (personale di macchina e viaggiante); USL; Acqua - gas.
  • Redazione e revisione:
    Senigaglia Andrea, 10/03/2004, riordinamento ed inventariazione / Santolamazza Rossella, 10/03/2004, riordinamento ed inventariazione