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Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Sezione di Foligno, Foligno (Perugia), 1945 -

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1945 -
  • Intestazioni:
    Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Sezione di Foligno, Foligno (Perugia), 1945 -
  • Altre denominazioni: Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Sezione di Foligno
  • L' Associazione nazionale partigiani d'Italia (ANPI) è stata costituita a Roma nel 1944, quando ancora il Nord Italia era sotto l'occupazione nazifascista, dai volontari che avevano partecipato alla guerra partigiana nelle regioni del centro. Dopo la liberazione di tutto il territorio nazionale essa si estese in tutto il Paese. Il 5 aprile del 1945 fu eretta in ente morale con decreto legislativo n. 224. Questa Associazione, ancora in attività, riunisce "tutti coloro che hanno partecipato con azione personale diretta, alla guerra partigiana contro il nazifascismo, per la liberazione d'Italia, e tutti coloro che, lottando contro i nazifascisti, hanno contribuito a ridare al nostro paese la libertà e a favorire un regime di democrazia, al fine di impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo" (1).
    Scopo dell'Anpi, dichiarato dal medesimo articolo dello statuto, è quello di "b) valorizzare in campo nazionale ed internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall'azione dei partigiani e degli antifascisti, glorificare i caduti e perpetrarne la memoria; c) far valere e difendere il diritto acquisito dei partigiani di partecipare allo sviluppo morale e materiale del paese; d) tutelare l'onore e il nome partigiano contro ogni forma di vilipendio o di speculazione; e) mantenere vincoli di fratellanza tra i partigiani italiani e partigiani di altri paesi; f) adottare forme di assistenza atte a recare aiuti materiali e morali ai soci, alle famiglie dei Caduti e di coloro che hanno sofferto nella lotta contro il fascismo; g) promuovere studi intesi a mettere in rilievo l'importanza della guerra partigiana ai fini del riscatto del Paese dalla servitù tedesca e delle riconquiste della libertà; h) promuovere eventuali iniziative di lavoro, educazione e qualificazione professionale, che si propongano fini di progresso democratico della società; i) battersi affinché i principi informatori della guerra di liberazione divengano elementi essenziali nella formazione delle giovani generazioni; l) concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli; m) dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione" (2).
    La sede nazionale dell'associazione si trova a Roma, ma sono previsti comitati in ogni provincia e sezioni in ogni comune, purché costituite da almeno venti iscritti (3).
    Organi dell'Associazione sono, a livello nazionale, il Congresso, il Comitato, il presidente e il Collegio dei revisori dei conti; a livello regionale, il Comitato; a livello provinciale, in analogia con quello nazionale, il Congresso, il Comitato, il presidente e il Collegio dei revisori dei conti (4).
    L'istanza di base è costituita dall'Assemblea di sezione, composta dai soci aventi diritto di voto; convocata almeno una volta l'anno in via ordinaria e, straordinariamente, su domanda di almeno un terzo dei soci oppure su richiesta del Comitato nazionale o di quello provinciale, è presieduta da un presidente eletto di volta in volta. Ad essa spetta il compito di nominare i componenti del Comitato di sezione e del Collegio dei revisori dei conti. Approva, inoltre, bilanci preventivi e i conti consuntivi e delibera su questioni di carattere generale, tenendo conto delle determinazioni dei congressi nazionali e provinciali. Organo deliberativo dell'associazione è il Comitato di sezione, la cui composizione dipende dal numero degli iscritti e dalle esigenze locali. Il Comitato sceglie tra i suoi membri un presidente, uno o più vice presidenti, la Segreteria o un segretario e il responsabile delle questioni amministrative; provvede, inoltre, alla redazione annuale del bilancio preventivo e del conto consuntivo, oltre che all'istruzione delle pratiche di richiesta di iscrizione all'Associazione. Il controllo contabile ed amministrativo della Sezione è affidato ai revisori dei conti, di solito presenti in numero di tre (5).
    Soci d'onore dell'Anpi, purché ne siano personalmente degni, sono tutti i familiari dei caduti nella guerra di liberazione e di coloro che furono assassinati dai nazifascisti o comunque perirono, anche successivamente, per le conseguenze delle ferite o delle malattie riportate durante la guerra. Sono, invece, ammessi all'associazione, a seguito di richiesta scritta, coloro che siano stati ufficialmente riconosciuti come partigiani, patrioti o benemeriti, i membri delle forze armate che abbiano combattuto i tedeschi dopo l'armistizio, coloro che durante la guerra di liberazione siano stati incarcerati o deportati per motivi politici o razziali o perché militari internati e che non abbiano aderito alla Repubblica sociale italiana o a formazioni armate tedesche. Obbligo del socio è quello del pagamento della tessera e del rispetto della disciplina e delle regole dell'associazione; le azioni disonorevoli sono punite con il richiamo, la sospensione o l'espulsione (6).

    La Sezione folignate dell'Anpi risulta costituita a partire dal 1945 (7). Nel 1947 l'Associazione contava già una trentina di iscritti; all'epoca il riconoscimento della condizione di partigiano e patriota stimolava ancora, all'interno dell'organizzazione, dispute e discussioni, testimoniate da alcuni verbali di assemblee di quegli anni e dalla presenza di una "Commissione per gli accertamenti dei riconoscimenti a partigiani", costituita da Eugenio Cucciarelli, Pietro Salvatori, Benedetto Pasquini, Marcello Formica, Otello Tardini, Mario Tardini e Nazzareno Sarti, che aveva il compito di revisionare il lavoro svolto dalla Commissione regionale di Perugia. Quest'ultima, infatti, su delega del Governo nazionale, aveva già individuato ed approvato, dopo attento esame, la lista di coloro che potevano ritenersi a tutti gli effetti partigiani e patrioti ed aderire, così, all'Anpi di Foligno. Non tutti, però, a livello locale, si trovavano d'accordo sulle scelte effettuate (8).
    Dai verbali delle riunioni annuali tenute dai partigiani folignati si ricavano numerose notizie sulla struttura e sull'attività dell'Associazione. Le adunanze avvenivano presso la Sala consigliare del Palazzo comunale e si svolgevano sotto la presidenza di un membro, nominato ad ogni seduta, che aveva il compito di moderare la discussione e fare in modo che fossero illustrati e votati tutti i punti messi all'ordine del giorno. Il segretario stilava il verbale e lo firmava, insieme al presidente di turno e ad un membro del Comitato. Nel 1947 l'iscrizione all'Associazione costava 50 lire e la quota da versare mensilmente ammontava a 10 lire.
    La discussione, in quell'anno, era dominata dalla proposta di erigere in città una lapide per i caduti. Il Comitato direttivo folignate aveva il compito di occuparsi di questa questione, ma la posizione non era unanime. C'erano quelli che volevano una lapide dedicata ai soli membri della brigata Garibaldi, quelli che avrebbero aggiunto anche i caduti della lotta di liberazione, quelli, infine, che la avrebbero estesa a tutti i combattenti della guerra. La decisione fu delegata ad una Commissione apposita che avrebbe dovuto scegliere i nomi di quanti potessero essere inseriti e ricordati nella lapide commemorativa (9).
    Nel 1948, passato il I Congresso nazionale dell'Anpi, in attesa dell'arrivo della versione definitiva dello statuto da parte del Comitato centrale dell'Associazione, gli organi dirigenti locali furono inizialmente congelati, per provvedere poi, alla fine dell'anno, al loro rinnovo. Vincenzo Testa fu eletto presidente, Otello Tardini vice presidente, Marcello Cerretti segretario, Decio Ercolani, Ulderico ferroni e Antonio Pizzoni membri del Comitato direttivo. Intanto le problematiche cittadine si ponevano all'attenzione di tutti i partigiani presenti: da quelle più politiche, come l'adesione al Fronte democratico popolare, a quelle di natura amministrativa, come la gestione del Caffè Giardino, la costituzione di cooperative di partigiani, la distribuzione di pacchi forniti dall'Assistenza post bellica di Perugia. Le direttive unitarie provenienti dal II Congresso nazionale non bloccarono i contrasti interni all'associazione che, nel corso del 1949, si trovò ad affrontare il problema dell'uscita della corrente repubblicana.
    Intanto, nel 1950, il numero degli aderenti all'Associazione era salito a 145: del resto era stato stabilito che potessero iscriversi non solo coloro che fossero stati, a tutti gli effetti, partigiani ma anche quanti vantassero un passato politico di coerente antifascismo. A febbraio fu eletto il nuovo Comitato direttivo costituito da Marcello Formica, Mario Tardini, Remo feliziani, Decio Ercolani e Ulderico Ferroni. Formica fu successivamente eletto presidente dell'Associazione, di cui fu responsabile per molti anni.
    La ricostruzione delle vicende locali dell'Anpi non trova più materiale documentario nelle carte rinvenute nell'archivio, che hanno, infatti, come estremo recente il 1952. L'Associazione ha continuato e continua a svolgere la propria attività in difesa dei valori e dei principi della Resistenza italiana e in favore della pace e della libertà. Abbandonata a seguito dei danni provocati dal terremoto del 1997 la propria sede, attualmente l'Anpi non ha un indirizzo ufficiale; ne continua ad essere segretario il signor Ubaldo Balducci e ne fornisce informazioni, a richiesta, lo Sportello del cittadino del Comune di Foligno.

    1. ANPI. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA, Statuto (Testo approvato con Decreto del Presidente della Repubblica n. 773 del 15 settembre 1980), Roma, Arti Grafiche Jasillo, [1980], p. 3, articolo 2.
    2. Ibid., pp. 3-4.
    3. Ibid., p. 4, articolo 3.
    4. Ibid., pp. 5-9, articoli 4-14.
    5. Ibid., pp. 10-11, articoli 16-20.
    6. Ibid., pp. 12-13, articoli 22-27.
    7. AANPISF, Amministrazione, reg. 3.
    8. Ibid., Verbali dell'Assemblea, reg. 1.
    9. Ibidem.
  • Redazione e revisione:
    Senigaglia Andrea, 10/03/2004, riordinamento ed inventariazione