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Comune di Gualdo Tadino

  • piazza Martiri della libertà
    06023 Gualdo Tadino (PG)
  • Telefono: 075 915021
  • Sito web: www.gualdo.tadino.it
  • Fax: 075 916461
  • E-mail: comune@comunegualdotadino.it
  • Altre denominazioni: Comune di Gualdo Tadino
  • L'archivio del governatore e del vicario foraneo di Nocera Umbra sono probabilmente dal secolo XIX conservati presso il comune di Gualdo Tadino (1) ed hanno quindi subito le vicissitudini della documentazione prodotta e conservata da quest'ultimo Comune.
    Dalla relazione del 31 luglio 1954 risulta che la documentazione è conservata nell'ex convento di S. Agostino, al numero civico 14. A seguito della visita ispettiva effettuata dall'ispettore Cecchini il 16 febbraio 1957, il materiale documentario relativo al giudiziario risulta ancora conservato nell'ex convento di S. Agostino, poi adibito a scuola elementare e appartenente all'opera pia Asilo infantile, in una stanzetta attigua a quella dove era conservato l'archivio storico del comune.
    Non ci sono pervenute notizie circa la collocazione dell'archivio negli anni 1958-1978.
    Nel 1979, la documentazione è conservata nella Rocca Flea in un locale gravemente danneggiato dall'umidità. A causa di questo motivo vengono ricordati, dalla Soprintendenza archivistica, al sindaco Carlo Gubbini gli obblighi del D.P.R. 30 settembre 1963 n. 1409. Il 6 gennaio 1981 viene fatto un esposto alla Magistratura. Nella lettera inviata al procuratore della Repubblica (prot. n. 14/VIII.3.1.23) dalla Soprintendenza Archivistica viene denunciata una situazione quasi drammatica della conservazione dell'intero archivio, tanto che, continuando il Comune ad essere inadempiente nei confronti degli obblighi previsti dalla legge per la tutela del proprio patrimonio documentario venne più volte sollecitato a programmare degli interventi che ponessero fine a questa incresciosa situazione (2).
    Dopo aver accertato che nulla era stato fatto per una migliore salvaguardia della documentazione e che la situazione rimaneva allarmante come quella già descritta nelle precedenti relazioni, il 14 ottobre 1981 l'Amministrazione invita la Soprintendenza archivistica, con telegramma, ad accertare l'idoneità di nuovi locali (3 stanze in buono stato nella Rocca Flea) per conservare temporaneamente l'archivio in attesa dell'ultimazione dei lavori del complesso di Santa Chiara, destinato dall'amministrazione a sede stabile per la documentazione storica. Durante la visita effettuata, a seguito della lettera n.230051 del 29 ottobre 1982 della procura della Corte dei Conti, il 24 novembre 1982 viene constatato che "Nulla è mutato circa le pessime condizioni di conservazione dell'archivio nella Rocca Flea" (3). Il 30 maggio 1983 viene presa visione del locale posto in via del Soprammuro, individuato come nuova sede per gli archivi dall'amministrazione comunale.
    Il 5, 6 novembre 1984, inizia il trasferimento del materiale dalla Rocca Flea nei locali situati in via del Soprammuro. E' il sindaco Gino Bedini che ne informa la Soprintendenza con una lettera del 22 dicembre 1983 (4). Una volta trasferito tutto l'archivio, la sede si dimostra comunque inadeguata per la conservazione delle carte, tanto che funzionari della Soprintendenza archivistica suggeriscono al sindaco di trasferire l'intera documentazione presso l'Archivio di Stato di Perugia.
    Nei mesi di luglio-settembre 1989 si procede al trasferimento dell'archivio storico da via del Soprammuro ai locali dell'ex Croce Bianca, dove rimarrà fino al 1993 (relazione del 6 dicembre 1993 firmata dal soprintendente L. Londei) (5). Nel gennaio-marzo del 1994 l'archivio viene di nuovo trasferito dai locali dell'ex Croce Bianca in quelli dell'appartamento del custode dell'ex carcere mandamentale a Palazzo Coccoli (come risulta dal nulla osta della Soprintendenza firmato dal soprintendente M. Squadroni il 20 gennaio 1994).
    Il 24 maggio 1996 una parte della documentazione subisce l'ennesimo trasferimento in altre stanze del carcere.
    Al 30 marzo 1999 risale il nulla osta concesso dal Ministero di grazia e giustizia al trasferimento dell'archivio su richiesta del sindaco di Gualdo Tadino nei locali restaurati di via Bersaglieri a piano terra del complesso edilizio che ospita la scuola elementare "Domenico Tittarelli". Il fondo giudiziario è qui conservato insieme all'archivio storico comunale e all'archivio notarile mandamentale.
    Il Comune, ad oggi, non ha formalmente istituito una separata sezione di archivio.

    1. Nel giugno 1809 gran parte dell'Umbria insieme con il Lazio venne annessa all'Impero francese. Fu attuato un nuovo ordinamento territoriale basato sui Dipartimenti a capo dei quali era un Prefetto; ognuno di essi era coadiuvato da un Sottoprefetto deputato alla direzione del Circondario; il Circondario era suddiviso in Cantoni che di fatto rappresentavano la circoscrizione del giudice di pace, ufficio giudiziario di più basso livello. Gualdo inizialmente venne annessa al cantone di Nocera e forse appunto per questo nell'archivio giudiziario del Comune si conserva anche la documentazione del fondo giudiziario di Nocera Umbra proprio a partire dal 1809.
    2. Tale situazione fu denunciata anche dalla stampa: in "Paese sera" del 26.08.1979 comparve l'articolo intitolato "Ormai va in pezzi la Rocca Flea"; su "La Nazione" del 9.01.1980 comparve l'articolo scritto da Sergio Ponti consigliere del direttivo di Italia Nostra.
    3. Archivio della Soprintendenza Archivistica per l'Umbria, da ora ASAU, "Gualdo Tadino. Mezzi di corredo", VIII. 3-38.
    4. ASAU, "Gualdo Tadino. Mezzi di corredo", VIII. 3-38.
    5. ASAU, "Gualdo Tadino. Mezzi di corredo", VIII. 3-38.


    L'archivio storico comunale è aperto dal lunedì al venerdì con orario 8 - 13.30, il martedì e il giovedì apertura pomeridiana dalle 15 alle 18.