Storia archivistica: L'archivio di Francesco Geraci, o più precisamente ciò che è rimasto dell'archivio, viene conservato dai figli Placido e Libero nel palazzo di famiglia sul corso Garibaldi. Non vi è dubbio che le carte abbiano subìto gravissime perdie e dispersioni, data l'esiguità e la frammentarietà del carteggio rinvenuto. Di fronte ad una personalità così "poliedrica" della cultura reggina, è forte il rammarico per la perdita del nucleo più consistente dell'archivio, in parte, come è probabile, "forzatamente" distrutto dallo stesso Geraci a causa della persecuzione fascista e in parte andato disperso, secondo l'opinione dei figli, durante le fasi di un trasloco.
Criteri di ordinamento:
Tutto il materiale documentario superstite è raccolto in due buste e, in considerazione della tipologia, è stato suddiviso in tre serie: "Epistolario" (Busta 1), "Saggi e discorsi parlamentari a stampa" e "Recensioni", alle quali è stato necessario affiancare la voce "Varie" per raccogliere copie di giornali, conservati per la loro rilevanza, e la copia di un regio assenso a favore della Congrega di San Rocco di Tresilico, che assai difficilente avrebbero potuto essere ricompresi in una serie archivistica (Busta 2). All'interno di ciascuna serie è stata data alla documentazione una sistemazione cronologica. Ogni unità archivistica, inoltre, è contraddistinta da un numero di corda progressivo per tutte le serie. Nell'epistolario, costituito da 74 lettere ricevute da Francesco Geraci tra il 1908 e il 1963, rimane traccia profonda dell'ampia e solida rete di legami e rapporti nati dalla condivisione di interessi di ricerca e di esperienze intellettuali, ma non di scelte politiche, se non in rare lettere (n.12, n.30, n.41), dove traspaiono le vicissitudini e le discriminazioni politiche per il suo atteggiamento antifascista. Di ciascuna lettera, aperta e conservata in apposita camicia, si specifica la "data cronica e topica", il "mittente" ed un sintetico "regesto del contenuto". Fra parentesi quadra sono state inserite le integrazioni, mentre la lettera "P" fra parentesi tonda evidenzia lo "sfondo" politico della missiva. Nella serie "Saggi e discorsi parlamentari" dell'inventario si trova la documentazione immediatamente riconducibile alla produzione scientifica e politica di Geraci dal 1925 al 1960. Il criterio di descrizione adottato per le pubblicazioni a stampa prevede l'indicazione del "titolo" originale fra virgolette, seguito dalle "note editoriali". Anche per quanto riguarda le "Recensioni", prevalentemente inerenti all'attività di saggista, la descrizione di ciascun pezzo comprende, ove è stato possibile, l'individuazione del "giornale o pubblicazione" che ospita il pezzo, la "data" sia cronica che topica, "l'autore" e "l'oggetto" della recensione.