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Comune di Preci, Preci (Perugia), 1860 -

  • Ente
  • Estremi cronologici: 1860 -
  • Intestazioni:
    Comune di Preci, Preci (Perugia), 1860 -
  • Altre denominazioni: Comune di Preci
  • La legge che sancisce il nuovo corso amministrativo del comune post-unitario (1) è quella comunale e provinciale del 1865 (2) che suddivideva il territorio in province, circondari (aboliti nel 1927 e sedi di sottoprefettura) mandamenti (sedi di uffici giudiziari) e comuni. Veniva indicato il consiglio comunale su base censitaria, il sindaco di nomina regia, scelto tra i consiglieri, e la giunta municipale eletta a maggioranza dal consiglio comunale al suo stesso interno. Sindaco e giunta detenevano poteri esecutivi. ll consiglio svolgeva compiti amministrativi: approvazione dei bilanci e dei conti consuntivi, deliberava sul personale, sugli acquisti, sui contratti, sulle liti, sui regolamenti di igiene, edilizia e polizia locale, sui beni comunali. La giunta, formata da assessori e sindaco, eletta all'interno del consiglio aveva funzioni di governo. Il sindaco deteneva la doppia funzione di capo dell'amministrazione e ufficiale di governo e, come tale, ufficiale di pubblica sicurezza e ufficiale sanitario, nonché ufficiale di stato civile.
    Il comune postunitario di Preci, con una popolazione ammontante a 2847 unità, apparteneva al circondario di Spoleto e al mandamanto di Norcia.
    La documentazione prodotta nei primi anni è andata in buona parte perduta: non ci sono deliberazioni consiliari o di giunta fino al 1883, il carteggio amministrativo parte dal 1948, non è stato dunque possibile contestualizzare i momenti storici di maggior rilievo.
    Ricordiamo tuttavia che in seduta 27 giugno 1915, alla luce della circolare prefettizia 12 giugno n. 1091, il consiglio comunale delibera la formazione di un Comitato di mobilitazione civile invitando a farne parte i consiglieri, i maestri e i parroci, di destinare un primo contributo del Comune di £. 250 (3).
    Con delibera 8 aprile 1923, vista la circolare prefettizia 10 marzo 1923, il Comune aderisce alla Federazione dei comuni fascisti umbri appena costituita devolvendo la somma di £.180 (4). Il consiglio comunale si riunisce per l'ultima volta il 25 luglio 1926, occasione in cui viene sciolta l'amministrazione comunale e insediato il podestà nella persona di Antonio Rotelli in virtù del r.d. 17 giugno 1926, n. 1124 e dopo la legge 4 febbraio 1926, n. 237 che aboliva gli organi elettivi del comune, consiglio comunale, giunta e sindaco. Assistono alla "cerimonia, quali invitati": il cav. Aurelio Femi della Giunta provinciale amministrativa (5), i componenti del direttorio della sezione maschile e del direttorio della sezione femminile del Fascio, la Sezione combattenti, tutti gli impiegati comunali, gli insegnanti, i parroci, i presidenti della Congregazione di Carità, di varie Comunanze agrarie e della Società di mutuo soccorso.
    Il 4 giugno 1940 avviene il passaggio di consegne dal podestà Pasquale Mastromatteo al commissario prefettizio Renato Orsomando nominato con decreto 1 giugno 1940 n. 2207.
    Il 12 gennaio 1941 avviene un nuovo passaggio di poteri al podestà Vittorio Mensurati nominato con decreto n. 6336 del 27 dicembre 1940. Nuovo commissariamento si ha il 5 dicembre 1941 con Giuseppe Gentili nominato con decreto 19 novembre 1941 n. 97776 a causa del richiamo alle armi del podestà.
    Il 24 gennaio successivo per motivi personali si dimette e entra in carica un nuovo commissario eletto con decreto 29 dicembre 1941 n. 10885 nella persona di Luigi Luciani in carica fino al 4 ottobre 1943 quando il podestà Vittorio Mensurati torna in carica fino al 10 luglio 1944. I consiglieri eletti nelle frazioni di Roccanolfi, Saccovescio, Piedivalle e Castelvecchio si riuniranno nuovamene il 6 agosto 1944 in seguito all'avviso diramato dalla Commissione di sorveglianza delle elezioni amministrative presieduta da Aurelio Femi al fine di eleggere il sindaco, che sarà Sbriccoli Giovanni, e la giunta dietro autorizzazione scritta del governatore di Spoleto dell'Allied Miltary Government emesso il 5 agosto.

    (1) V. A. Kolega, "Lineamenti istituzionali e documentazione del comune post-unitario (1865-1946) in "Rivista storica del Lazio" VI (1998), 8.
    (2) L'evoluzione giuridica del comune post-unitario avviene attraverso diverse leggi: la legge sull'unificazione amministrativa del regno 20 marzo 1865, n. 2248 e successivo regolamento r.d. 3 giugno 1865, n. 2321; l. 30 dicembre 1888, n.5865; il t.u. 10 febbraio 1889, n. 5921 con successivo regolamento 10 giugno 1889, n. 6107; r.d. 4 maggio 1898, n. 164 e regolamento 19 settembre 1899, n. 394; r.d. 21 maggio 1908, n. 269 e regolamento 12 febbraio 1911, n. 297; l. 4 febbraio 1915, n. 148 e t.u. 3 marzo 1934, n. 383.
    (3) ASCP, Postunitario, Deliberazioni del consiglio, reg. 6, p. 205
    (4) ASCP, Postunitario, Deliberazioni del consiglio, reg. 7.
    (4) La Giunta provinciale amministrativa viene introdotta come organo di controllo sui comuni con legge 30 dicembre 1888, n. 5865.
  • Redazione e revisione:
    Franceschini Paola, 01/06/2007, riordinamento e inventariazione
  • Bibliografia:
    Antoniella Augusto, L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni
    Autori vari, Gli archivi storici comunali. Lezioni di archivistica