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Beldì Aldo

  • Fondo
  • Estremi cronologici: 1930 - 1999
  • Metri lineari: 122.3
  • Consistenza: 2108 unità archivistiche, supporto cartaceo, lingue italiana, francese, inglese, libanese e tedesca. Scrittura corsiva, dattiloscritta e a stampa
  • Storia archivistica:
    Il fondo archivistico di Aldo Beldì è entrato a far parte del patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Novara nel 2000 tramite la donazione stabilita da Paolo Beldì, figlio di Aldo, nel tentativo di scongiurare la dispersione delle carte professionali del padre, titolare di un importante studio pubblicitario dal 1945 al 2000 e garantendone, al contempo, una corretta conservazione e pubblica fruizione attraverso attività di studio, ricerca e valorizzazione. In particolare, nel 2002, le carte di Beldì sono state oggetto di uno studio da parte di Valentina Cavagnino, che ha redatto una tesi di diploma nell’ambito del Corso di Scenotecnica dell’Accademia di Belle Arti ACME di Novara. Nel 2017 Emiliana Mongiat ha condotto un ulteriore approfondimento, edito in "Lo scrigno della memoria", opera dedicata alle raccolte documentarie dell’Archivio di Stato novarese. Constatato il grave stato di disordine delle carte, e finalmente verificata la necessità di effettuare un riordino complessivo nel rispetto del metodo storico-sistematico, nel corso del 2020, per volontà della Direttore dell’Archivio di Stato, dott. Davide Bruno De Franco, grazie al contributo della Fondazione Comunità Novarese onlus - Fondo dott. Giovanni Pagani, si è disposto il riordino e l'inventariazione complessiva dell'archivio di Beldì, tramite una prima schedatura informatica delle unità archivistiche, il loro riordino e condizionamento in cartelline e faldoni atti alla lunga conservazione e la redazione di un apposito inventario analitico. L'intervento è stato realizzato dal dott. Andrea Ludovici della società "Culturalpe". Al fine di valorizzare e rendere noto tramite il web il vasto ed eterogeneo materiale grafico, si è deciso di digitalizzare alcune significative archivistiche, pubblicandole nell'ambito del progetto "Archivio digitale" dell'ICAR. Il progetto e gli oggetti digitali sono fruibili al seguente indirizzo web: https://www.archiviodigitale.icar.beniculturali.it/it/185/ricerca/digitalproject/627219
  • Contenuto:
    Il fondo è organizzato in 3 sezioni, 10 serie, 33 sottoserie e relativi sottolivelli di descrizione, per un totale di 2.108 unità archivistiche, datate dal 1930 al 1999, comprensive di 330 disegni e 21.725 fotografie pubblicitarie e promozionali, per un’estensione complessiva di 122,3 metri lineari. La documentazione lasciata da Aldo Beldì ha la peculiarità di condensare in sé le valenze proprie di un archivio personale (con corrispondenza, appunti e fotografie di carattere famigliare e privato) e quelle di un archivio professionale (testimone della nascita e dello sviluppo dal 1945 al 2000 di una delle più importanti agenzie pubblicitarie d’Italia).
  • Redazione e revisione:
    Andrea Ludovici, redazione / Davide Bruno De Franco, redazione